Libera una ricetta: il latte alla portoghese della nonna

Da Jessi

Adesso che Bibì è cresciuta, ci divertiamo insieme a fare le ricette più semplici. A volte lei mi aiuta, a volte la lascio impastare da sola e questi minuti di tranquillità troveranno un loro equilibrio nella legge di entropia materna nelle pulizie doppie che ne seguiranno per raccogliere la farina o i chicchi di orzo disseminati quasi ovunque. Per fortuna, anche per le pulizie la mia piccola aiutante si dà da fare!

Facciamo la pizza, qualche crostata, le cose di tutti i giorni, ma una ricetta che mi è particolarmente cara è quella del Latte alla portoghese (o Crème Caramel). La ricetta che conosco me l’ha insegnata la mia nonna materna che, come diceva lei, non sapeva nè leggere nè scrivere. Avendo perso la mamma all’età in cui avrebbe dovuto andare a scuola, il papà per il dolore non l’ha iscritta e così lei, unica di sette sorelle, è rimasta sempre in debito con la vita per non averle dato questa possibilità. Lei, per me, resta una delle persone meno in pace, ma più intelligenti che abbia conosciuto.

Questa ricetta, dunque, che facevo con lei, non richiede di sapere leggere le dosi, nè di contare o pesare e, nella semplicità della sua formula, nell’immediatezza del procedimento e nella genuinità del risultato, trovo molta poesia, quella poesia in grado di trasmettere ad una bambina anche l’autonomia per imparare a gestire una sua prima ricetta quasi tutta da sola.

La ricetta richiede due cucchiai di zucchero, un uovo e una tazza di latte per ogni persona che ci aiuterà a mangiare il dolce. Se siamo in tanti, si può anche scegliere di non mettere tutti gli albumi (ogni 5 uova, se ne possono mettere solo 4 intere).

Un adulto è necessario per scegliere la teglia adatta alla dose scelta e per preparare sul fondo lo zucchero caramellato, usando la metà dello zucchero, cioè un cucchiaio a testa. Si possono scegliere anche stampini per porzioni singole.

In una ciotola, si uniscono tutti gli altri ingredienti, a piacere, e poi si fa “gira gira gira” mille volte come piace a Bibì.

Quando gli ingredienti sono ben amalgamati, si versa l’impasto liquido nella teglia caramellata e si mette a cuocere in forno adagiando la prima teglia in un’altra in cui si versa un po’ d’acqua, fino a circa un terzo dell’altezza della teglia, per far cuocere il dolce a bagno.

Anche per queste ultime procedure è necessaria la collaborazione di un grande! I tempi di cottura dipendono anche dalla teglia scelta, se il dolce è grande servirà di più, se sono stampini singoli potrebbero bastare 40 minuti. Il dolce è pronto quando la superficie è dorata e, inserendo uno stecchino, questo esce quasi asciutto. La temperatura? Non troppo alta nè troppo bassa (sui 150° C).

Il latte alla portoghese si può mangiare freddo, lasciandolo freddare sulla finestra in inverno o in frigo, ma a me ès empre piaciuto molto anche leggermente caldo (per l’impazienza di assaggiarlo!). Si può servire come dessert, per una merenda sana o una colazione ricca.

Una ricetta senza dosi e senza bilancia ha per me il sapore delle cose che si tramandano, quelle che si vedono tante di quelle volte che si può ‘andare ad occhio’, come quando saliamo l’acqua della pasta facendo impazzire gli amici stranieri che chiedono come ia possibile non sbagliare. Nello stesso spirito, anche l’idea di non buttare via nulla: con gli albumi eventualmente lasciati da parte, si può preparare una buonissima merenda, montandoli a neve con un po’ di zucchero e preparando dei bastoncini di pane da intengervi.

Liberare una ricetta è un’iniziativa che alcune mamme blogger hanno ideato per creare nella rete un momento di scambio, accoglienza, gioco e solidarietà, Mamma Felice ospita e segnala tutti i blog e le persone che parteciperanno, oltre a ricordare come rendere questo momento un concreto messaggio di aiuto e speranza.

Riepilogo per preparare il Latte alla portoghesedella nonna

Dosi

Due cucchiai di zucchero, un uovo e una tazza di latte per ogni persona (ogni 5 uova, se ne possono mettere solo 4 intere e un tuorlo).

Procedimento

Caramellare metà dello zucchero in una teglia o in stampini singoli

Mischiare tutti gli altri ingredienti in una teglia adatta o in stampini singoli

Versare l’impasto nella teglia caramellata

Mettere la teglia in un’alra più grande e contenente un po’ d’acqua (fino ad un terzo dell’altezza)

Cuocere il tempo necessario

Lasciar freddare (ma è buono anche tiepido)

Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia. Questa ricetta la regalo a chi legge. Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web“.


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