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Ti prego non liberalizzare me, liberalizza quell'altro. Quello lì alla mia sinistra, ma non io, se mi liberalizzi è la fine. Dai retta, è lui quello cattivo.
Insieme alla Costa Concordia è il grande tema della settimana. Il pacchetto crescita del governo Monti e le sue liberalizzazioni. Ora io non sono un'economista di primo livello, non ho fatto studi di settore approfonditi da avere una visione completa delle problematiche e dei vantaggi, però mi appare evidente di come ognuno tiri acqua al suo mulino senza mollare di un millimetro.Tutti in rivolta. Tutti a scioperare. Tutti incazzati. (I notai forse hanno il buon senso di non farlo)
Benzinai. Vi capisco, voi volevate le super liberalizzazioni e invece vi hanno dato un contentino di poco conto. I petrolieri hanno vinto ancora. Però vediamo il lato positivo, contemporaneamente si sono visti negare di trivellare dove e come gli pareva. Almeno il territorio per ora è salvo.
Tassisti. Capisco anche voi. Avete le vostre sacrosante ragioni. Vi hanno preso quasi come capro espiatorio. Però vogliamo ammettere che l'uso del Taxi in Italia è considerato un bene di lusso? Io non lo prendo mai e come me la stragrande maggioranza delle persone. Credo che aprendo ad altre fette di mercato, ci sia più guadagno per tutti.Però se recentemente avete pagato la licenza un occhio della testa, non siete stati furbissimi. Già il seppur breve governo Prodi aveva tentato una manovra simile. Poteva tornar fuori il problema. Lo chiamerei un investimento sbagliato, più che un'ingiustizia.
Avvocati. Un po' vi capisco. La vostra è una professione nobile e non volete svalutarla. Però siamo in Italia nel 2012. Dobbiamo prendere atto che ci sono giovani laureati disposti a fare l'avvocato e guadagnare 1000 euro al mese. Il terziario è il settore dove tutti vogliono lavorare. Fra 1500 euro in fabbrica, e 1000 euro in studio, le nuove generazioni preferiscono quest'ultima possibilità. Quindi è inevitabile, pur svalutando un po' la figura dell'avvocato, aprire leggermente le porte e far entrare qualcuno in più nel giro.
Farmacisti. Vi capisco poco o nulla. Hanno tolto la magagna del farmaci di classe C. Hanno deciso per l'aumento delle farmacie sul territorio. Ok, aumenta la concorrenza e diminuiscono i guadagni. Ma la vogliamo dire la verità? E cioè che nell'ultima decade il consumo di farmaci pro-capite è aumentato a dismisura. Un'altra cosa. Vedo proprietari di farmacie vivere nel lusso, ville con piscine neanche fossero capitani d'azienda. Non tutti chiaramente se la passano così, però sarà che c'è la paura di tornare a standard più bassi?
Notai. Voi zitti. 500 notai in più, non vi cambia niente. Guadagnate cifre spaventose, ed è giusto dividere la fetta con altri. Comunque vada, poveri non lo diventerete mai.
Liberalizzazione degli orari. Qui si sentono le peggiori cavolate, a leggere i commenti dei commercianti su internet sembra quasi che verranno costretti a lavorare sette giorni su sette per 24h il giorno. Liberalizzare gli orari significa che apri e chiudi quando ti pare. Se la domenica non vuoi aprire non apri. La grande distribuzione ucciderà la piccola distribuzione. Ah perché dalle vostre parti gli alimentari o i negozi di elettronica ancora fanno concorrenza a Coop o Mediaworld? Francamente non mi vengono in mente altre attività piccole che potrebbero essere uccise dalla grande distribuzione. E non penso che se hai una determinata clientela dovrai cambiare i tuoi orari, semplicemente ci sarà un altro che intercetta tutti quelli che prima rimanevano delusi.Ehi mi dispiace ma a quest'ora è tutto chiuso, ti conviene rinunciare. Lo abbiamo detto tante volte.
Dai su, piaceva a tutti vivere al di sopra delle nostre possibilità. Ci piaceva vivere in uno dei paesi più ricchi del mondo. Ci piaceva comprare gli oggetti fatti nel terzo mondo. Ci piaceva spendere e fare sempre meno sacrifici. Piaceva a tutti. Ma la verità è che siamo in recessione, tocca cambiare stile di vita. Forse tocca spaccarsi la schiena per qualche euro in più, o più semplicemente perdere qualche diritto acquisito in un sistema sociale passato.
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