Ho avuto l'opportunità di ascoltare, questa mattina, una parte del programma Omnibus, sulla 7, a cui partecipava Tobias Piller del Frankfurter Allgemeine Zeitung e presidente dell'Associazione della Stampa Estera in Italia.
Il soggetto del dibattito erano i due argomenti del momento e cioé le liberalizzazioni e le leggi da promulgare per incoraggiare la .crescita economica.I vari interventi di Tobias Piller hanno fatto comprendere, in modo chiarissimo, quale é il problema di credibilità del nostro paese, non solo in Germania, e l'inutilità di certe posizioni parlamentari ed extraparlamentari, al fine di convincere i mercati sulla tenuta del nostro paese.
Piller ha ricordato le grandi manovre, fatte dall'Italia, al momento del passaggio alla moneta unica, per rientrare tra i paesi in grado di adottare immediatamente l'euro e le conseguenti rassicurazioni sul fatto che non avrebbe avuto problemi a tenere sotto controllo il debito pubblico. Tutti sappiamo, per contro, cosa é successo in questi anni ed ora siamo in una situazione, che non troverà soluzioni se i politici, i sindacati, le associazioni di categoria continueranno a comportarsi come si sono comportati sino ad oggi.
E' vero che abbiamo problemi di disoccupazione giovanile, di continua perdita di posti di lavoro, di ammortizzatori sociali non adeguati, ma ai mercati questo non interessa.
Piller spiegava che, sino a quando il nostro PIL diminuirà (fase di recessione) o aumenterà solo del 0.5 -0.8 % all'anno, i mercati continueranno a penalizzarci. La ragione é molto semplice; per poter onorare i BTP a 10 anni nel 2022, la crescita economica dovrebbe poter assicurare una crescita del PIL del 1.5 - 2% ogni anno; tenuto presente che nel 2012 e nel 2013 é prevista una diminuzione del PIL, rimane pochissimo tempo per poter riguadagnare la fiducia dei mercati.
Tobias Piller faceva presente che potremo fare liberalizzazioni, revisione del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali, semplificazione della burocrazia, ma se tutto questo non produrrà quegli aumenti del PIL, l'Italia sarà sempre sotto speculazione. Una notizia di questi giorni conferma la diagnosi di Piller; i mercati hanno preferito acquistare i buoni del tesoro tedeschi ed inglesi con interessi addirittura negativi, piuttosto che quelli italiani con interessi del 3- 6%, poichè non sono sicuri che l'Italia potrà onorare il proprio debito.
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