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Liberalizzazioni taxi e farmacie: a gennaio la resa dei conti?

Creato il 30 dicembre 2011 da Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Liberalizzazioni taxi e farmacie: a gennaio la resa dei conti?
Mario Montiliberalizzazionitaxifarmacie
Molti sono a favore, ma pochi si fermano ad ascoltare le opposizioni e le ragioni dei tassisti e dei farmacisti che non vogliono assolutamente un cambiamento nello status quo legislativo. Noi abbiamo già reso in altri due articoli le opinioni di un tassista e la proposta di un comico per liberalizzare le licenze non danneggiando chi per quelle licenze si è indebitato. Ora proponiamo una lettera di un tassista in cui si ribadiscono i motivi di riflessione dei tassisti e dove si paventa anche lo spettro di infiltrazioni mafiose una volta che le licenze saranno libere. Rimaniamo a disposizione per chiunque, in termini civili, volesse esprimere la sua opinione a riguardo. Buona Lettura. "Di questi tempi l'argomento preferito dai media in genere, sembra essere l'argomento delle liberalizzazioni, lo stesso Corriere della Sera  ci dedica molti articoli.  Quello che sorprende però, chi è più colpito da questa attenzione sono i farmacisti e i tassisti. Strano connubio! Non entro nel merito dei farmacisti perchè, ritengo che sappiano da soli argomentare le loro ragioni della contrarietà alle liberalizzazioni. L'unica cosa su cui rifletto è che, se per ipotesi, una qualsiasi organizzazione a cui interessi riciclare e lavare il denaro sporco, potrebbe avvalersi di queste liberalizzazioni per fare una concorrenza all'esistente, vendendo i servizi sottocosto. Tanto il fine è risciacquare i soldi. Una volta fatti fallire i concorrenti, può diventare padrona del mercato e praticare i prezzi a lei più favorevoli. Fantapolitica? Fantaeconomia? Forse! Ma, mi permetta, almeno verosimile.Del resto abbiamo visto il proliferare dei centri commerciali come ha ridotto il commercio cosidetto vicinale. Veniamo all'argomento che più mi interessa da vicino: i taxi e i lavoratori del comparto. Molti ci definiscono,lobby,  corporazione, associazione a delinquere se non addirittura mafia. I più teneri dicono che difendiamo la nostra rendita di posizione, che le tariffe dei taxi sono carissime, se non le più care d'Europa, che ci vuole una liberalizzazione per praticare una libera concorrenza e per dare all'utenza un servizio migliore. Se avrà la pazienza di leggermi le dimostrerò quanto sono errate queste affermazioni. Certamente i tassisti si oppongono a una liberalizzazione perchè vedono in essa la distruzione del loro lavoro. Ogni lavoratore lotta per difendere il proprio lavoro, non vedo perchè noi non dovremmo farlo. Sappia che a ogni tassista servono circa cento euro giornalieri per pagare le spese (carburanti, manutenzione, ammortamento auto, radiotaxi, INPS, INAIL, IRPEF, bollo e via elencando). Aumentando a dismisura il numero dei taxi circolanti, le spese rimarrebbero tali, mentre gli incassi diminuirebbero proporzionalmente. Vista la campagna denigratoria nei nostri confronti, molti credono che siamo dei ricchi e quindi, ogni disperato che si trova senza lavoro (immigrati compresi) si avventurerebbe in questo lavoro, quando si accorgerebbe che il gioco non vale la candela, sarebbe troppo tardi. Le ricordo inoltre,  che fin'ora, le tariffe dei taxi sono stabilite dai comuni sulla base dei costi e dei ricavi, se si addivenisse ad una liberalizzazione, per fare la tanto decantata concorrenza, saremmo costretti a chiedere la contestuale liberalizzazione delle tariffe. Se lo immagina un viaggiatore in arrivo a un aeroporto dover mettere all'astala prprpia corsa? O dover sottostare a una tariffa esosa perchè arrivato tardi ed è rimasto un solo taxi? Fin'ora il tassametro rigorosamente piombato  garantisce l'utente di una tariffa certa. Del resto, concorderà con me che nessuna liberalizzazione, fin'ora a portato vantaggi per il consumatore (carburanti, banche, assicurazioni) Forse qualche vantaggio c'è stato per la telefonia che resta comunque. la più cara d'Europa. Quindi è probabile la nascita di cartelli. Se vogliamo parlare poi dello scandalo della compravendita delle licenze dei taxi vorrei chiederle: Dove sta lo scandalo? E' forse uno scandalo se qualcuno si compra un bar o un cartoleria? Di certo una licenza di taxi costa meno di altre attività in proprio. Il suo prezzo, poi, segue la logica di mercato della domanda e dell'offerta. Di gente, in giro a spasso, ce n'è tanta, per fare il tassista, in fondo, basta saper guidare e quindi, la domanda aumenta e chi ha la licenza, se la tiene ben stretta o, al massimo, la passa ai figli diplomati o addirittura, laureati che non trovano un lavoro. Se il governo attuale volesse proseguire nelle proprie intenzioni, ho paura che qualcuno possa fare dei gesti inconsulti come è successo in Irlanda negli ultimi mesi (mi risultano 8 suicidi in sei mesi). Veda i siti quì sotto. http://taxiregulation.nationaltransport.ie/for-everyone/statistics/vehicle-licences-county-and-category-2010/ http://www.taxistory.it/wordpress/?p=9600 Le dirò che ultimamente, in Italia circa 60.000 famiglie vivono nel terrore. Vive nel terrore chi ha appena comprato la licenza indebitandosi all'inverosimile, solo per poter avere la certezza di un lavoro. Una eventuale liberalizzazione lo vederebbe impossibilitato a pagare i suoi debiti (lavorando 7 giorni su 7) e una licenza, che ormai non vale più niente. Vive nel terrore chi ha acceso un mutuo e deve mantenere una famiglia, non potendo più pagare, si ritroverebbe in mezzo a una strada e il suo taxi sarebbe il solo riparo per dormire. Vive nel terrore chi, come me, dopo una vita di lavoro, sperava di realizzare il frutto dei propri sacrifici (la licenza, a suo tempo, la pagai anch'io) per passare una vecchiaia decorosa e con 650,00 euro al mese proprio non ce lasi fa. Ho paura che la tanto paventata liberalizzazione, non possa far altro che scatenare reazioni, che, per vedere quali saranno, basta andare a vedere le cronache della Grecia dell'estate scorsa. Concludo che la tanta sbandierata scarsità di taxi, non dipende certo dal loro numero, perchè, quando questi passano le ore ai posteggi senza lavorare, nessuno se ne accorge. Ma certo dalle condizioni caotiche del traffico nelle città. Ma questo è un altro discorso, che se vuole, potrò approfondire. Napoleone Pedrielli (Tassista di Milano)

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COMMENTI (2)

Da  Annafiorani
Inviato il 02 gennaio a 11:03
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tutta la mia solidarietà al sig. Pedrelli che, con tutta la sua categoria , è stato oggetto di un mobbing spaventoso condottall'unisono da tutti i mass media, poche voci escluse. Nessuno si è chiesto cosa ci sia dietro questa ansia della liberalizzazione delle licenze. Io sono portata a diffidare delle liberalizzazioni visti i danni del liberismo che la storia ci ha insegnato: formazione di oligopoli e crazione di cartelli. Le liberalizzazioni recenti , polizze auto , banche etc etc hanno visto nei loro tariffari un incremento pauroso. Sono dati! Il dato più clamoroso riguarda le assicurazioni sui mezzi di trasporto dal 1994 ad oggi sono aumentate del +184,1%, contro un incremento dell’inflazione del +43,3% (in pratica le assicurazioni sono cresciute 4,2 volte in più rispetto al costo della vita). Male anche i servizi bancari/finanziari (costo dei conti correnti, dei bancomat, commissioni varie, etc.). Sempre tra il 1994 ed il 2011 i costi sono aumentati mediamente del +109,2%, mentre l’incremento dell’inflazione è stato pari al +43,3% (in questo caso i costi finanziari sono aumentati 2,5 volte in più dell’inflazione). Come ex insegnate di storia sono comunque sempre portata a pormi interrogativi...CUI PRODEST? La sfrenata e sguaiata lotta accanita della Marcegagla contro i taxisti non mi ha convinto per nulla! E mi ha fatto pensare che si stia puntando alla creazione di macrosocietà che monipolizzeranno il settore con inevitabile lievitazione delle tariffe. Oggi abbiamo la possibilità di informarci... il web è un pozzo attingendo al quale (basta digitare su google Taxi libheralizzazioni - cerca nelle notizie) e io ne ho approfittato: Ho trovato singolari affermazioni da parte di due professori, entrambi favorevoli alla liberalizzazione dei taxi : Il prof. Ponti docente di Economia dei trasporti presso il politecnico di Milano e il prof. Andrea Baitani professore di economia presso la Università cattolica di Milano. Il prof. Ponti, ospite di Radio Popolare, (l'audio è in rete), alla domanda sulle conseguenze di una liberalizzazione la risposta è stata: "La creazione di grosse società con l'assuzione di extracomunitari, e l'abbassamento delle tariffe". (Abbassamento che chiaramente non ci sarà come nùben ci insegna la storia). Il prof. Baitani, chiaramente a digiuno della materia, nello spazio radio24 legato a ilSole24 ore , si è limitato a dire: *"IL REDDITO DEL TAXISTA , CONSIDERATO IL LIVELLO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE E DI ISTRUZIONE, E' UN REDDITO ALTO. " *Frase quest'ultima che mi ha lasciato basita. La reputo un'offesa. Non solo per i taxisti ma per tutte quelle categorie che, non privilegiate per nascita, si sono comunque costruite un'attività senza aiuto alcuno da parte dello Stato.(vedi i piccoli imprenditori del nord est, una volta portati a vanto dell'inventiva italiana, oggi ridotti al fallimento...è dellooscorso mese la notizia dell'ultimo suicidio, l'ultimoo di una lunga serie come fa notare Bortolussi della CGIA di Mestre). Ho letto in questa frase il capovolgimento della locuzione "LOTTA DI CLASSE" ben nota ai tempi della mia lontana giovinezza. Vi leggo un capovolgimento dei sggetti. La creazione di oligarchie chiuse che detengono il potere non solo economico ma anche culturale (nel senso più basso del termine) che lucrano su una nuova classe sociale di servi della gleba. Mi sento toccata come donna, come cittadina. Vi ringrazio per l'attenzione. Una pensionata, ex insegnante di storia, Anna Fiorani
N.B. Tutta la mia solidarietà alla categoria taxisti e edicolanti (anelli deboli della catena) , non perchè i taxisti siano più simpatici di altri, ma perchè , lo ripeto, oggetto di un mobbbing che non ha avuto precedenti. (Va anche detto che alcune loro manifestazioni non hanno certo giovato, riconosciamolo!!!! ricordando le lenzuolate Bersani, alcuni taxisti hanno contribuito a creare uno stereotipo che si è oggi ritorto loro contro e che rende difficile la lotta contro i preconcetti e i pregiudizi) Grazie ancora per l'attenzione.

Da Stefania
Inviato il 01 gennaio a 16:02
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Siamo una categoria che con le proprie famiglie sta vivendo un momento di completo disagio sociale. Certo, come tanti altri cittadini, ma a differenza di pensionati e altri lavoratori colpiti dagli effetti già iniziati e futuri della manovra, noi siamo diventati sinonimo di evasione, ladrocinio, violenza, collusione con la mafia... Io sono una moglie di tassista, che anche in passato, come ora, per dire pubblicamente qual'è il lavoro di mio marito mi devo guardare intorno, pensare che forse la gente non mi direbbe niente in faccia, ma appena girato l'angolo ci sarebbero senz'altro una serie di commenti negativi. Se entro in un bar, per prendere un caffè , ormai sento tanta gente accanto che parla dei taxi, argomento inflazionato, spesso sento assurdità, gente che sembra che tutti giorni prenda il taxi e venga sistematicamente derubata. Si sono create intorno alla figura del tassista delle vere leggende metropolitane.La cosa più incredibile è che ci sia una specie di volontà e desiderio comune di vederci liberalizzati, costi quel che costi, quasi fosse una pena da scontare. Mi dispiace anche aver sentito questo desiderio da parte di categorie che hanno già subito la liberalizzazione e tutto sommato pensano che si debba subirla anche noi. Purtroppo i media, con la maggior parte dei politici ci sta descrivendo così e stanno proponendo le liberalizzazioni dei taxi (ma anche dei farmaci C e delle edicole)come una fra le più importanti soluzione ai problemi di lavoro con molti benefici per i consumatori... stanno facendo un'ottima opera di persuasione. Noi abbiamo pochi spazi e poi forse siamo una "lobby" poco organizzata. Si parla di tempi di attesa lunghi per i clienti, senza specificare quando. Stamani ho letto di un cittadino che chiedeva l'aumento dei taxi, perchè ieri sera, 31 dicembre, verso mezzanotte non trovava un'auto libera, giudichiamo insieme se questo è corretto..... insomma, si potrebbe fare una lunghissima lista delle richieste irragionevoli da parte di molti e di quanto molti siano disinformati sul servizio.Pensiamo che possa e debba esser migliorato a fronte di migliori accordi con i Comuni, ma questo Governo deve bene studiare tutti gli aspetti di questo mestiere, non ultimo la diminuzione drastica del lavoro in questi ultimi anni e l'aumento dei costi. Siamo circa 60 mila famiglie. Qula'è il reddito che ci volgiono riconoscere per vivere, visto che siamo anche completamente a nostro carico. Se anche in passsato, ma si parla di 20 anni fa, questo mestiere poteva dirsi certo, con un reddito sicuro (ma allora lo erano un pò tutti!) oggi non è in grado di assicurare più certezze non solo per un prossimo futuro , ma nemmeno per il domani. Aumentare le licenze, tanto per placare l'opinione pubblica, porterebbe ad avere gli attuali tassisti a non poter far più fronte agli impegni, ma creerebbe altri nuovi "precari" con i nuovi. Quello per cui si sta combattendo come italiani, per cui crearlo in un settore nuovo, sarebbe una sorpresa. Dobbiamo vedere gli esempi europei e mondiali, per capire che sarebbe un fallimento. Io tra l'altro auspico che tassisti e consumatori si muovano insieme per chiedere tariffe garantite, viabilità migliori, costi diminuiti e di conseguenza a beneficio di tutti. Grazie per l'attenzione e per lo spazio che gentilmente ci dedicate