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Liberalizzazioni taxi, ecco le ragioni dei tassisti
Creato il 19 dicembre 2011 da BiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiIl tema delle liberalizzazioni è tornato di moda negli ultimi giorni, sopratutto dopo che la categoria dei tassisti è scesa in piazza per bloccare un emendamento del governo Monti che di fatto avrebbe aperto la strada alla liberalizzazione del settore.
C'è molta disinformazione sull'argomento e per contribuire a rendere chiaro il quadro della situazione "UnBagaglioDiNotizie" ha chiesto ad un tassista di esporre le ragioni che stanno alla base della ferma opposizione a qualsiasi forma di liberalizzazione del settore.
Napoleone Pedrielli, tassista da più di 30 anni, ha deciso di inoltrarci una lettera nella quale, rivolgendosi al capo del suo sindacato, espone le sue preoccupazioni circa l'eventuale liberalizzazione della licenza dei taxi.
Per completezza di informazione, aggiungo che la lettera porta la data del 25 novembre, pochi giorni dopo l'insediamento del governo tecnico guidato da Mario Monti.
"UnBagaglioDiNotizie" resta a disposizione per eventuali repliche.
Ecco la lettera.
Cara Maria,Scusami se mi faccio sentire così di rado, ma sai la mia situazione. Spesso mi incupisce il pensiero del futuro nientaffatto roseo che ci aspetta.Uno di motivi delle mie preoccupazioni è l'evoluzione politica avvenuta recentemente. E' stato incaricato un governo di supertecnici che si prepara a somministrare a tutti gli italiani una medicina molto amara.Così facendo i politici, di destra e di sinistra, si sono lavati le mani e quando andremo alle elezioni addosseranno a questo governo tutte le colpe.Andando ad analizzare ciò che a noi sta più a cuore, cioè il pericolo che si vogliano ancora una volta liberalizzare le licenze dei taxi come se fosse la panacea a tutti i mali italiani, ho paura che questi professori che vivono tanto di teorie e poco di pratica, sono convinti che il mercato e la libera concorrenza siano la soluzione a tutti i problemi(...) Il loro convincimento (sbagliato e non so quanto in buona fede) è questo: liberalizzando le licenze dei taxi si ottiene un miglioramento del servizio rendendo reperibili più facilmente i taxi.Le tariffe per effetto della concorrenza diminuirebbero.Si creerebbero nuovi posti di lavoro. Invece pur aumentando anche di dieci volte il numero dei taxi, nei momenti di massima richiesta sarebbero comunque introvabili perchè bloccati in mezzo al traffico. Infatti l'equazione TANTA RICHIESTA DI TAXI = TANTO TRAFFICOè incontrovertibile mentre POCA RICHIESTA DI TAXI = POCO TRAFFICO ne è conseguente. Un aumento indiscriminato di taxi circolante dal punto di vista della reperibilità sarebbe quindi perfettamente inutile.Dal punto di vista delle tariffe poi sappiamo che queste, pur ritenute da tutti alte, sono concepite e bloccate in modo che ci sia chiarezza nei confronti degli utenti e sono elaborate per rendere un minimo di redditività ai lavoratori del comparto. Se si volesse una concorrenza si dovrebbero necessariamente liberalizzarle con l'inevitabile nascita di cartelli e di abusi in occasione di grossa richiesta. Lo vediamo, ad esempio con quelle degli alberghi, fanno prezzi stracciati in periodi di morta e quadruplicano i prezzi durante le fiere.Non ho mai visto, comunque, nessuno che per fare concorrenza, si possa permettere di lavorare sottocosto. Tranne le attività dove si ricicla il denaro e si accetta di perdere pur di avere del denaro ripulito. Chi non ci dice che queste liberalizzazioni non nascondano proprio il modo di favorire le mafie che hanno soldi da investire e quindi possono permettersi di aprire attività in perdita. Una volta poi fatte fallire quelle che vivono del loro lavoro, si possono impossessare del mercato e praticare prezzi che permetterebbero loro di recuperare ampiamente le perdite. L'aumento previsto di posti di lavoro sarebbe, naturalmente a discapito dei redditi dei lavoratori preesistenti. In una società dove le aziende diminuiscono il personale, al contrario per noi si vorrebbe aumentarlo. Già sento qualcuno di noi proclamare e prevedere lotta dura e a oltranza contro le liberalizzazioni, ma ho una grossa paura che questa volta gli scioperi, le manifestazioni e gli sconquassi, saranno controproducenti per diverse ragioni: questo governo ha il sostegno di tutte le forze politiche e in caso di manifestazioni e scioperi da parte nostra, anche dell'opinione pubblica e dei media che non farebbero altro che rinforzare e sottolineare che le nostre sono difese corporative di privilegi che vanno estirpati.Non fa nulla se poi tutto ciò che quei professori credevano di ottenere, non si otterrà, anzi, il servizio peggiorerà, il parco macchine sarà più vecchio, più inquinante e meno sicuro. Le tariffe non potranno che crescere perchè mentre il nostro reddito ora si regge su 10/15 corse al giorno, dovrà necessariamente rimanere tale con la metà delle corse. Secondo me se potremo ottenere qualche cosa, non sarà con scioperi e manifestazioni perchè nessuno ascolterà le nostre ragioni, né le vorrà ascoltare. Non illudiamoci di poter fare quello che hanno fatto i tassisti greci. Ricordiamoci che questo governo non è stato eletto, quindi non ha paura di perdere voti. Anzi potrebbe essere l'occasione per dimostrare a tutti la sua forza picchiando duro su di noi.Credo che si debba chiedere invece, di essere ascoltati, cercare di spiegare queste nostre argomtazioni, sperando che vengano ascoltate con buona fede. Per la lotta dura, c'è sempre tempo.Secondo me ci sono due soluzioni possibili ai notri problemi: chiedere la municipalizzazione del servizio taxi facendoci diventare tutti dipendenti comunali con le conseguenti garanzie. Sarebbe una richiesta provocatoria e utopistica che nessuno accetterebbe da una parte perchè sanno benissimo che sarebbe una voragine con perdite immense (vedi radiobus), dall'altrà pur rendendosi conto che la vita diventa sempre più difficile, nessuno rinuncerebbe alla sua libertà e indipendenza.La seconda soluzione, forse più percorribile, sarebbe quella di cercare di ottenere una defiscalizzazione dei carburanti tornando agli anni '70 quando il rimborso benzina era sufficiente a pagare previdenza e fiscalità. Si dovrebbe ottenere un regime di prezzi del carburante come hanno i coltivatori diretti e i pescatori. Anche i trasportatori hanno agevolazioni fiscali che coprono quasi completamente le accise dei carburanti. Perchè noi NO?In altri paese europei, in virtù del fatto che in taxi è un efficace supporto al trasporto pubblico, viene defiscalizzato in modo molto sensibile e ottiene una serie di facilitazioni che permettono di tenere basse le tariffe. In Italia, invece, si cerca di tenere le tariffe basse, senza nessun supporto. Da noi il taxi è considerato un lusso, se così fosse dovremmo poter decidere le tariffe in base a questa convinzione e, inevitabilmente la richiesta diminuirebbe, i taxi esistenti sarebbero più che sufficienti e il nostro lavoro sarebbe ugualmente redditivo. Invece no. E' un lusso che tutti però si debbono poter permettere.
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