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Libere Donne, associazione vittima di intimidazione

Creato il 02 marzo 2014 da Makinsud

Nei giorni scorsi è avvenuta l’ennesima intimidazione in Calabria ad una delle tante associazioni sul territorio che si occupano di volontariato. Questa volta ad essere presa di mira è stata l’associazione Libere Donne di Crotone, dove nella tarda serata del 25 Febbraio scorso, si è udito un boato davanti al Palazzo Carminiti, sede dell’associazione in via Ducarne. A provocare il boato è stata una lattina piena di benzina, ma per fortuna il cancello in ferro del Palazzo Carminiti ha impedito alle fiamme di propagarsi e creare gravi danni alla struttura. Purtroppo, non è la prima volta che le volontarie impegnate nell’assistenza a donne vittime di violenza subiscono intimidazioni, già nell’ultimo giorno dell’anno del 2013 alcuni sconosciuti si erano introdotti all’interno dell’associazione Libere Donne, imbrattando i locali.

Molto probabilmente l’associazione Libere Donne, presieduta da Katia Villirillo, potrebbe recare “fastidio” e quindi si cerca di ostacolare il lavoro delle volontarie con ogni mezzo. L’intimidazione potrebbe essere anche frutto di una ritorsione per una querela presentata nei giorni scorsi da Katia Villirillo in seguito all’aggressione subita dalla figlia da parte di una coetanea; querela che era stata invitata con insistenza a ritirare.

associazione libere donne

L’associazione Libere Donne è molto attiva su Crotone ed in particolar modo nel centro storico, dove nei giorni scorsi le volontarie hanno organizzato una festa in maschera ed, inoltre, hanno denunciato diverse attività di prostituzione che hanno portato ad un blitz dei carabinieri a fine 2013 e questo può aver creato dei malumori nel quartiere. L’associazione Libere Donne, attraverso una nota ha dichiarato che: “denuncia e condanna questo evento che rappresenta una gravissima intimidazione nei confronti del lavoro meritorio svolto sin ora dall’Associazione, che soprattutto in questi ultimi tempi ha realizzato importanti interventi sul territorio, contro la violenza sulle donne, la prostituzione, la pedofilia e a favore della riqualificazione del centro storico. Si tratta dell’ennesimo atto di violenza che non può essere tollerato né sottovalutato. Ci sono stati infatti altri episodi di intimidazione in questi ultimi mesi, che stanno dando vita ad una preoccupante escalation di tipo intimidatorio e criminale che comunque non fermerà l’associazione dal suo impegno nel sociale. Quello che è avvenuto non sembra essere casuale, ma appare come un vera e propria risposta a seguito delle numerose iniziative dell’associazione, che a quanto pare hanno infastidito qualcuno”.

Inoltre, affinché tali intimidazioni non si ripresentino in futuro l’associazione Libere Donne vuole promuovere una petizione popolare per richiedere un servizio di videosorveglianza davanti alla sede dell’associazione, anche se sicuramente tali avvenimenti non hanno cambiato la voglia delle volontarie di aiutare le donne in difficoltà.

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