Sono partiti. Li abbiamo curati. Li abbiamo delicatamente inscatolati.
Con dolcezza li abbiamo fatti riposare, anche a scapito della nostra personale sicurezza (soprattutto
quella del Tre, che cercava imperterrito di scalarle).
Infine, un caldo pomeriggio di ottobre sono partiti, hanno preso il volo. E non è una metafora, davvero sono volati con la gru sul camion e da lì, grazie a due aiutanti forzuti, hanno trovato rifugio nella nostra futura casa. Oh. Che bello. Che bello poter avere adesso a disposizione una stanza vuota! L'eco delle nostre voci e il parquet macchiato dal sole... Quasi quasi, con la scusa della casa nuova, porto di là tutto e poi noi rimaniamo qua. Per un po', per goderci davvero l'assenza di oggetti. Non l'avrei mai detto di poterlo pensare, cara Elle, ma è veramente bello.
