Ritengo opportuno che nella scuola pubblica, la scuola di tutti, debbano trovare il maggior spazio possibile programmi e sistemi di libero utilizzo, per ragioni di affidabilità, di efficienza, di sicurezza, di indipendenza dal fornitore e di economicità.
Originariamente tutto il software era libero. Chi sviluppava software aveva il diritto legale di copiare, studiare, modificare e redistribuire quello che aveva prodotto; non si poteva infatti mettere sotto copyright un programma per computer, né tantomeno brevettare qualsiasi concetto matematico ci stesse dietro.
A partire dagli anni settanta, diventò legale mettere sotto copyright i programmi per computer e brevettare gli algoritmi matematici. I fornitori di software smisero dunque di fornire il codice sorgente.
Nella prima metà degli anni 80, Richard Stallman formalizzò la definizione di "software libero" e diede vita a GNU, con lo scopo di tradurre in pratica il concetto di software libero, e creò la Free Software Foundation per dare supporto logistico, legale ed economico al progetto GNU.
Stallman espresse il software libero mediante quattro principi di libertà:
- la libertà di eseguire il programma per qualunque scopo, senza vincoli sul suo utilizzo.
- la libertà di studiare il funzionamento del programma, e di adattarlo alle proprie esigenze.
- la libertà di redistribuire copie del programma.
- la libertà di migliorare il programma, e di distribuirne i miglioramenti.
Il software distribuito con una licenza che rispetti questi principi è detto software libero (free software).
Questa premessa serve per introdurre un'iniziativa di Italian Linux Society, allo scopo di tale iniziativa è di promuovere il Software Libero nel mondo dell'istruzione, raccogliendo le esperienze delle scuole italiane che lo hanno già adottato nelle loro strutture e nell'attività didattica, descrivendo i modi in cui lo hanno introdotto: Dossier Scuola.
È una raccolta di motivazioni, suggerimenti, progetti e buone pratiche di adozione: un elenco dettagliato ed esplicativo da dove le scuole potranno prendere esempi e contatti con chi ha già trovato una soluzione, e gli appassionati un riferimento per sensibilizzare le scuole stesse.
Consiglio di visitare la ricchissima sezione del Software per la didattica ed i laboratori,con la suddivisione dei programmi in quattro categorie:
- programmi didattici specifici per l'insegnamento: suddivisi per materia, sono gli strumenti da portare in classe. Non possono sostituire il docente, ma offrirgli un valido supporto ed aggiungere motivazione negli studenti;
- programmi per l'utilizzo di base del computer: sono i programmi che troviamo in ogni postazione. Oggi molti di essi vengono anche utilizzati nella certificazione ECDL;
- programmi a supporto della didattica: includono i programmi per la gestione della classe, per proporre esercizi, compiti in classe, archiviare dispense ed elaborati, stimolare la collaborazione, e infine per sfruttare al meglio la rete di computer;
- programmi a supporto delle disabilità e dei DSA: di fondamentale importanza.
Per ogni programma è proposta una semplice scheda che contiene una breve descrizione, punti di forza, riferimenti per approfondire e per scaricare il programma. Se si utilizza un sistema GNU/Linux (quali Ubuntu, Debian, Fedora, Mandriva, SuSe, FUSS, So.Di.Linux e molte altre), non c'è bisogno di accedere alla pagina web per scaricare il programma: infatti tali sistemi sono direttamente collegati a depositi pubblici di Software Libero da cui attingere fra migliaia di programmi con un solo click. Questa è una delle più importanti comodità che il Software Libero offre: è già tutto a disposizione, basta solo chiedere dove fare quel click.
Altra sezione di estrema importanza è quella dedicata alle Esperienze di adozione di software libero e progetti, una sorta di documentazione di buone pratiche di utilizzo del software libero nelle scuole italiane.