Pochi giorni fa, dopo la triste sentenza della Cassazione, sono venuta a conoscenza di una pagina Fb assai lesiva alla dignità femminile. Infatti, non solo i commentatori infierivano contro una vittima di stupro di gruppo, accusandola di essersela cercata o peggio meritata, di essere una “prostituta”, e così via, ma molti commentatori ironizzavano, banalizzavano e addirittura incoraggiavano lo stupro! Mi si è aperta una profonda ferita al cuore leggendo ragazzi che senza alcun pudore manifestavano di aver voluto partecipare allo stupro in quel momento. Si trattava di ragazzi giovanissimi (anche ragazze) figli di una società che non insegna il rispetto di genere, cresciuti con l’immagine commerciale di donna-oggetto e con un’educazione cattolica tramandata dai genitori che designano la donna come origine del male e come tale, non è libera delle sue azioni, poiché ogni sua azione rappresenta una tentazione. Figli di una società che non insegna l’educazione sessuale e che non insegna che il sesso è consenso, coetanei dei numerosi autori di stupri di gruppo che proliferano incoraggiati dalla cultura sessista che dilaga nel nostro Paese.
Quella sentenza della Cassazione di cui parlavo prima, preceduta da altre ricordate nella storia per aver attenutato degli stupri è parte integrante di una (in)cultura, radicata nel sistema italiano, che incoraggia lo stupro e scoraggia le vittime dal denunciare.
Nel nostro Paese avvertiamo una forte necessità di liberare i nostri corpi.
Liberare i nostri corpi da chi ci considera ancora oggetti del desiderio maschile, privandoci di ogni identità, perchè nessuno deve sentirsi legittimato ad accedere al tuo corpo senza il tuo consenso. Perchè tu donna devi sentirti libera di camminare da sola o di vestirti come voi senza subire molestie o sentirti colpevole di averle ricevute, dal momento che ci sono uomini che si sentono liberi di molestarti o violentarti senza sentirsi in colpa per aver commesso un reato contro la persona, forse perchè non ti considera nemmeno una persona. Perchè vestendoti come ti pare e reclamando la tua libertà di voler uscire di casa da sola non stai ledendo alcun diritto altrui, perchè non sei una proprietà di nessuno;
Liberare i nostri corpi da ogni pregiudizio sulla nostra sessualità femminile manifestata fuori dall’atto procreativo, perchè la rimozione del piacere femminile è un azione profanatrice alla pari di uno stupro anche se più silenziosa. Perchè è come avere avuto il dono della vista e non poter usare i nostri occhi perchè qualcuno leggifera per proibircelo. Perchè in una società civile dobbiamo iniziare a renderci conto che è assurdo il fatto di essere titolari di una parte del corpo e non poterla usare e gestire a nostro piacimento. Da qui si crea la cultura che relega il corpo femminile a proprietà maschile;
Liberare i nostri corpi dalle mani del Vaticano e delle sue “lobby” che penetrano dentro i nostri uteri privandoci della libertà di scegliere quando diventare madri e se esserlo o meno;
Liberare i nostri corpi da chi considera la masturbazione femminile un atto necessario ad etichettare una donna come una poco di buono o ninfomane, perchè il corpo è nostro e nessuno deve toglierci il diritto di sfiorarlo e conoscerlo e perchè il corpo femminile non dev’essere più considerato un oggetto a disposizione altrui;
Liberare i nostri corpi da quei medici ginecologi che patologizzano qualsiasi forma di piacere femminile non vaginale per guadagnare e per diffondere tesi machiste atte a controllare i nostri corpi;
Liberare i nostri corpi dalle lobby economiche che strumentalizzano i nostri corpi per vendere tutto, andando ad incrementare una cultura che dà valore economico ai nostri corpi, incitanto e “normalizzando” il fenomeno della tratta delle schiave sessuali;
Liberare i nostri corpi da una cultura patinata che ci ingabbia all’interno di canoni estetici rigidi, spersonalizzandoci e facendoci apparire come “corpi” privi di identità e altre qualità che vanno aldilà dell’aspetto esteriore. Fare ammalare una donna di anoressia e “eliminare” chi denuncia simili abusi ai nostri corpi è un atto di femminicidio;
Liberare i nostri corpi dalla cultura che considera la verginità femminile un valore, come se la donna fosse un “orifizio” o una merce alla pari di un automobile o qualsiasi altro bene sul mercato. Ogni donna ha diritto di “godere” dall’atto sessuale e di essere riconosciuta come persona indipendente;
Liberare i nostri corpi da una cultura che considera l’omosessualità femminile un peccato poichè da per buona solo la sessualità a scopo procreativo o per il solo piacere del maschio, da qui ha origine la lesbofobia accompagnata da un insieme di iconografie che sfruttano e relegano le sessualità lesbica a scopi voyeuristici maschili.
Liberare la nostra sessualità dal tabù delle mestruazioni, perchè nella nostra cultura pro donna-oggetto, chi è “mestruata” è considerata insopportabile solo perchè “in quei giorni” non è scopabile, poiché la religine cattolica ha stabilito che in quei giorni sei impura, quindi da evitare. Io ho sempre avuto rapporti vaginali soddisfacenti anche durante il ciclo.
Liberare i nostri corpi dal tabù della prostituzione, perchè una donna che sceglie di prostituirsi viene ancora stigmatizzata, poichè non puoi usare il tuo corpo se non a fini procreativi, perchè è ancora in voga una cultura che ci divide in “madri” e “puttane”, perchè nella nostra cultura puoi “prostituirti” con un solo uomo mediante l’istituzione del matrimonio che rappresenta una sorta di contratto di vendita del nostro corpo al marito da parte del padre. Conosco tantissime donne che vivono la loro sessualità come un “dovere coniugale” che si “concedono” per accontentarlo, perchè nella nostra società rifiutarsi di avere rapporti con il marito perchè non si ha voglia è un motivo valido per sciogliere il matrimonio. Perchè il sesso come dovere coniugale è uno stupro legalizzato;
Liberare i nostri corpi da chi ci vieta di scegliere con chi avere rapporti sessuali e con chi non, perchè il corpo è nostro e le donne hanno diritto di scegliere il partner e non siamo proprietà da corservare per chi su di noi si prenderà il diritto di usarci come una proprietà,
Liberare i nostri corpi da chi stabilisce che una donna non può cambiare spesso partner, perché se una non ha trovato “quello giusto” non è costretta a tenerselo per tutta la vita;
Liberiamo i nostri corpi da ci pensa che ogni denuncia di stupro sia un affronto al genere maschile;
Liberare i nostri corpi dal patriarcato e da ogni forma di violenza di genere!
Mary