Il giovane nipote del giudice assassinato, intervistato, ha dichiarato di essere "deluso e amareggiato" e che "io a Concutelli gli avrei dato la pena di morte. E non parlo solo come nipote di Vittorio Occorsio ma perchè l'Italia da oggi è un paese meno sicuro con lui in libertà". Di diversa opinione il padre Eugenio Occorsio - figlio del giudice assassinato e giornalista del quotidiano "La Repubblica" -, secondo cui "L'affermazione di mio figlio Vittorio riflette lo sconcerto e il dolore della nostra famiglia nell'apprendere la notizia della liberazione di Concutelli. Però di pena di morte non è il caso di parlarne perchè è estranea alla cultura della nostra famiglia".
Concutelli, che dal 2009 è assistito da Emanuele Macchi - uno dei capi dello spontaneismo armato -, è stato trasferito da alcuni amici in una casetta al mare sul Lido di Ostia (vicino Roma), dove verrà assistito.
Il 10 luglio del 1976, l'ex terrorista nero uccise a colpi di mitra il sostituto procuratore Vittorio Occorsio, "reo" di avere portato allo scioglimento il partito fascista. Il 13 febbraio del 1977 fu arrestato nella sua casa romana, dove fu trovato un vero e proprio "arsenale"; davanti alle telecamere della Rai si dichiarò "prigioniero politico". Non si è mai dissociato dalla lotta armata. In carcere uccise - insieme a Mario Tuti - Ermanno Buzzi e Carmine Palladino, due terroristi neri implicati nelle stragi di Bologna e di Brescia e considerati da Cancutelli dei delatori. Deve scontare quattro ergastoli nel carcere romano di Regina Coeli.
Nel 2008 ha scritto il libro biografico "Io, l'uomo nero" (edito dalla casa editrice Marsilio), nel quale racconta di "una vita tra politica, violenza e galera".
Il 19 febbraio del 2008 è stato intervistato da Antonello Piroso per la trasmissione della rete televisiva La 7 "Niente di personale". Ecco il video dell'intervista:
Roma, 19 aprile 2011 Avv. Daniela Conte RIPRODUZIONE RISERVATA