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Libero Mercato

Creato il 10 dicembre 2010 da Sogniebisogni

Hai capito l'alata metafora?
Allegoria Platonica: La Democrazia Italiana

In parlamento si scatena uno squallido mercato delle vacche, se non fosse, come qualcuno mi ricordava, che i bovini in piazza vengono di solito pagati in base al loro valore, mentre i deputtani, comprati e venduti in questi frangenti con lucrose consulenze che pagheremo di tasca nostra in comode rate nei prossimi anni, vengono appunto negoziati in base alla garanzia che siano totalmente uomini di merda. Forse mercato dei maiali preciserebbe meglio il concetto, ma sicuramente farebbe torto a degli animali dei quali non si butta via niente. In ogni caso abbiamo rintracciato il listino-prezzi secondo il quale i bardassi di Sardanapalo stanno procedendo a comperare le vestigia della democrazia parlamentare. C’è mercato e i prezzi tendono a scendere, approfittatene anche voi se vi serve un deputtano che vi tenga caldo il lettone invernale!

Radicali Liberi – Contro l’aborzio e il divorto in nome del libertarismo contro ogni partitocrazia che non paghi cash, questi fantastici elettrodomestici della politica circolano come assegni (scoperti) al portatore, mentre i partiti se li disputano. Banditore di tutto l’affare è il solito Pannellone che vestito da pazzariello ha messo su il tradizionale banchetto natalizio nel Transatlantico. Fieramente avversi per tradizionale coerenza a chi li paga di meno, vengono via in mezze dozzine, come le uova di quaglia e le ostriche. Costo: un centomila l’uno più qualche vaga promessa sulla fame nel mondo (la loro se la sono già saziata). Un affarone!

Il Calearo – Bottiglione di gran pregio comprato in Veneto dal solito PD che si fa rifilare ancora i mattoni negli autogrill in nome di astutissime tattiche leniniste (candidiamo pure Pribke, mica vorrai regalare alla destra i voti dei neonazisti?). Il bottiglione creduto vuoto si rivela in realtà pieno, ma di liquidi di vile natura. Per il bene del paese e senso della responsabilità trasmigra armi e bagagli nella cantinetta del Cainano. Costo: almeno cinquecentomila perché è già ricco di famiglia e poi deve pagare i contributi agli operai. Prosit cari Veltrani e Bersoni!

Razzi – Con quel cognome ha ispirato i peggiori battutisti italiani. Animaletto da compagnia cresciuto nell’IdV che ha all’improvviso compreso che i famosi “Valori” dell’Italia sono quelli che si mettono in banca. Passa al Nanarca per senso patriottico di responsabilità e perché deve pagare il mutuo che Di Pietro gli ha fatto ottenere da chi sa quale banca. Anche gli animaletti tengono famiglia! Costo: duecentomila più tre stecche di sigarette perché il figlio fuma (la famiglia sempre prima di tutto!).

Scilipoti – Inizialmente abbiamo consultato il dizionario perché pensavamo si trattasse di un caratteristico scendiletto abissino lavorato a mano, ma poi ci siamo accorti che aveva la lettera maiuscola. Dopo aver consultato l’atlante e concluso che non si trattava di una colonia italiana nel Dodecaneso abbiamo capito che era un onorevole dell’IdV triste e sconsolato per scarsa attenzione mediatica. Costo: centomila più una particina in Agrodolce dove farà l’agopunturista siciliano. Miiiiii! Che brutta fine!

L'elenco continua all'infinito, ci sono altri 626 nomi...


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