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Libertà allo sbando

Creato il 11 febbraio 2011 da Annanihil
Per giorni non ho scritto niente. Perché?
Perché di cazzate se ne stanno sentendo anche troppe.
Non si fa altro che parlare di Berlusconi e del Bunga Bunga! Basta. Ne ho la nausea.
Guardiamo in faccia la realtà, c'è chi si è dimesso per molto meno! Qui non parliamo del classico tradimento, o di un festino capitato una volta, ma dello schifo più totale. Prostitute non solo ben pagate (in nero), ma anche accomodate in appartamenti, programmi tv e cariche pubbliche.
Già mi sembrava troppo dover pagare attraverso le tasse lo stipendio agli avvocati di Berlusconi piazzati in Parlamento, ma pagare pure le sue prostitute è una cosa esagerata!
Chi difende Berlusconi nega l'evidenza come fecero i nazisti con i lager. E se la storia del mondo ci ha insegnato che persino lo sterminio di un popolo può essere nascosto, figuriamoci lo scandalo del Bunga bunga.

Libertà allo sbando
Si invoca la privacy: uno a casa sua potrà fare quello che gli pare?
No!

Se si tiene la musica ad alto volume i vicini hanno diritto di chiamare i carabinieri e costringerti ad abbassare il volume anche se sei a casa tua!
Se un marito uccide o picchia la moglie a casa, il luogo non cambia niente, si deve intervenire!
Un pedofilo che abusa di una bambina, siccome è a casa sua lasciamo perdere?
Altra idiozia colossale: la donna del suo corpo può fare quello che vuole.
Questa frase che voleva essere il manifesto della liberazione femminile adesso viene usata per giustificare, anzi peggio, per autorizzare la prostituzione!!
Si interviene contro il fumo e l'alcool perché fanno male alla salute. Si fanno campagne contro l'anoressia per salvare i corpi e le vite di giovani donne, e poi si lascia che calpestino la loro dignità e quella di tutte le donne.
Basta una sola donna che si venda a mortificare tutto il genere femminile, perché continua a dare adito all'idea che una donna possa essere un oggetto.

"Alcuni credono che la libertà significhi anche sfrenatezza e licenza; costoro, coscienti o no, negano la libertà la quale, essendo basata sulla razionalità umana, porta insita in sé la responsabilità dell'uso". (Luigi Sturzo, "La politica di questi anni (1946-1948)".

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