Washington DC, martedì 10 aprile 2012
Mike Rogers e Dutch Ruppersberger hanno proposto al Congresso degli Stati Uniti un disegno di legge volto a prevenire gli attacchi informatici ai siti Internet e "ad altri scopi". Il Cyber Intelligence Sharing and Protection Act (CISPA) autorizzerà soggetti privati a monitorare il traffico Internet e le comunicazioni private dei cittadini americani, su richiesta del governo, aggirando le leggi che sono attualmente in vigore.
Kendall Burman, del Center for Democracy and Technology, intervistata a Russia Today, afferma che La sicurezza in Rete, quando fatta bene e in modo ristretto, può dare benefici a tutti; ma ciò essere fatto in modo incrementale [...] e l'approccio oppressivo che stanno adottando con queste leggi [...] dà luogo a problemi veri e seri.
Secondo la Electronic Frontier Foundation, il linguaggio del CISPA è così generico che potrebbe essere interpretato in modo da consentire agli Internet Service Provider (ISP) e a società come Google e Facebook di intercettare i tuoi messaggi e trasmetterli al governo. Anche la protezione di informazioni private o governative e di informazioni personalmente identificabili, secondo EFF, rischia di portare alla chiusura siti come WikiLeaks, i quali attualmente sono protetti dal Primo Emendamento, che garantisce libertà di parola. In aggiunta, rileva la EFF, tra gli obiettivi dichiarati del CISPA c'è anche la lotta all'appropriazione non autorizzata di materiale coperto da proprietà intellettuale, riproponendo con una veste diversa lo scopo dello Stop Online Piracy Act già ritirato al Congresso, e autorizzando anche in questo caso le pratiche come il blocco delle utenze private e l'oscuramento dei siti.
Tra le società che si sono dichiarate favorevoli all'approvazione del disegno di legge, spiccano Facebook, IBM, Intel, Microsoft, Oracle, Verizon. La legge prevede l'immunità per le società che collaborano nel raccogliere e nel comunicare al governo americano le informazioni richieste.
Come riportato da Wired, la National Security Agency americana sta già costruendo un complesso da 2 miliardi di dollari, destinato alla raccolta delle informazioni, noto come Utah Data Center. Si prevede che entrerà in funzione nel settembre 2013.
Desta stupore anche la tempistica: proprio in questo periodo, il governo britannico sta valutando una legge che, se approvata, autorizzerebbe il monitoraggio delle comunicazioni online dei privati cittadini, come le e-mail e le telefonate, con lo scopo dichiarato di aumentare le informazioni a disposizione contro la criminalità.
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