Esiste la libertà?
Personalmente ritengo che la libertà non esista e sia solamente un’utopia. Siamo tutti soggetti a qualcuno o a qualche cosa. Siamo schiavi delle cose che possediamo, schiavi delle convenzioni, dei preconcetti, dei pregiudizi, delle idee precostituite. schiavi anche delle mode e delle responsabilità. Ragioniamo spesso per sentito dire o per aver letto. Siamo manovrati, ma anche chi ci manovra non è libero, perché è schiavo della sua stessa finalità.
Siamo schiavi dei nostri istinti, delle abitudini e della routine, anche se a volte riusciamo a sottrarci ad essa.
La libertà implica una scelta, ma anche la libertà di non scegliere.
La libertà inoltre non è UNA, ma è composta da tante libertà, tante quanti siamo noi, ciascuna delle quali finisce dove hanno inizio le altre.
La libertà quindi presuppone l’individualismo, non è e non potrà mai essere “collettiva”. La stessa concezione dell0 Stato è, per sua natura, l’antitesi della libertà, ponendo dei confini e codificando ogni nostro comportamento; ciascuna norma, ciascuna regolamentazione è una gabbia imposta alla libertà.
Gaber cantava “Libertà è partecipazione”, ed in un periodo in cui tutti parlano di primarie (che dovrebbero rappresentare la massima espressione della partecipazione), mi viene solo da sogghignare. Primarie? Per cosa? Per far scegliere magari il candidato che ha saputo comprare il maggior numero di voti alla faccia di altri candidati onesti, come nel caso dei cinesi che votarono alle primarie di Napoli?