Parliamo di aborto. Un intervento straziante, che lacera corpo e anima. Non ha nulla di bello l'interruzione di gravidanza, ma in alcune situazioni è l'unica soluzione, e soprattutto è qualcosa che esiste ed esisterà sempre, e l'unico modo per far sì che sempre meno donne debbano ricorrervi è tramite l'educazione e la prevenzione. Non serve a nulla chiudere gli occhi e fare "no" con la testa.
Io credo che per un intervento armato debba valere lo stesso ragionamento. Ci sono delle situazioni in cui non si può fare altro, e penso sia il caso della Libia. È vero, gli obiettivi di Francia e Inghilterra sono tutt'altro che nobili. È vero, hanno lasciato che i ribelli venissero massacrati a piacimento da Gheddafi per troppo tempo, ma adesso la situazione è questa, e non vedo altri sbocchi.
Leggo in giro paragoni con Afghanistan e Iraq, ma non mi paiono molto azzeccati: in entrambi i casi c'è stato un attacco nei confronti di uno stato sovrano, un'azione che nessuno aveva il diritto di fare. Qui c'è una richiesta di cambiamento che arriva dall'interno, e io avrei iniziato molto prima ad assecondare questa ribellione. C'è chi chiede di attivare i negoziati, ma è una richiesta senza alcun fondamento logico: con un pazzoide non si può negoziare. Al massimo intrattenere rapporti commerciali e "umanitari" (ad esempio dirottare nel deserto i poveracci che avrebbero voluto arrivare in Italia), ma mediare non si può. Non si è mai potuto.
Per questo sono in disaccordo con la linea di Sinistra Ecologia e Libertà, il partito a cui mi sono iscritto. E mi spiace molto, perché credo che questa sia l'eterna contraddizione della sinistra italiana. In Italia, quando si capì la piega che stavano prendendo gli eventi, una miriade di giovani italiani e italiane imbracciò un fucile e si nascose nelle montagne, perché non si poteva fare altro. Quelli che sopravvissero dedicarono poi il resto della loro vita ad educare, a tentare di inculcare negli italiani una coscienza civile che impedisse l'insorgere di nuova violenza, ma quella era una guerra "giusta". E allora? Come la mettiamo con i "sempre contro la guerra, senza se e senza ma"? Anch'io penso che quello che sta accadendo sia la conseguenza di decenni di una politica estera, da parte dell'Occidente, che definire criminale è dire poco, ma adesso queste recriminazioni non servono a nulla, ed è inutile puntare i piedi. Adesso occorre far finire la guerra il prima possibile, chiudendo Gheddafi in una cella e buttando via la chiave, e non credo che questo possa accadere tramite un negoziato.
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