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Libia ed economia. Forse l’Italia dovrebbe imparare dai cugini francesi la spregiudicatezza

Creato il 21 marzo 2011 da Iljester
21 marzo 2011 | Economia, Politica | Permalink

Libia ed economia. Forse l’Italia dovrebbe imparare dai cugini francesi la spregiudicatezzaDebbo ammetterlo, dannazione. Sarà pure qualcosa di odioso, ma i francesi ci sanno fare più degli altri, quando si tratta di tutelare i loro affari. Sia quando questi riguardano i sostanziosi contratti energetici che contano di stipulare con il futuro governo libico liberato dalla nefasta presenza di Gheddafi, sia quando si tratta di impedire la scalata degli stranieri – compresi gli italiani – alle aziende francesi. E sia quando si tratta di spernacchiare l’Europa sul fronte immigrazione.
Per un francese esiste solo la Francia. L’Europa è solo un corollario… un trastullo che quando arriva il momento di prendere le decisioni serie non conta un fico secco. Basta vedere come Sarkozy ha trattato i colleghi europei al vertice sulla Libia: da semplici comprimari buoni a ratificare le decisioni già prese nel mini consiglio della Yalta parigina. Quello a tre: Francia, USA e Gran Bretagna.
Questo per dimostrare quanto peso ha l’Europa, e per dimostrare quanto i francesi se ne strafottono quando c’è da tutelare i loro interessi. E se poi questi comportano la tutela delle loro aziende dalle «opa» straniere, beh, allora non c’è normativa europea che tenga: ricapitalizzano banche con i soldi pubblici, emanano leggi che subordinano l’ingresso dei capitali stranieri nelle partecipazioni delle aziende francesi di primaria importanza a un placet del Governo. Insomma, ostacolano in qualunque modo la possibilità di una reale e vera circolazione dei capitali e dunque che le proprietà di aziende strategiche nazionali passino in mano non francesi.
Dicevamo però dell’immigrazione. Beh, mentre noi offriamo tutto gratis ai clandestini, in Francia si dà loro il benservito e li si rimanda al loro paese, anche se trattasi di cittadini dell’UE. Perché la permanenza nel suolo francese comporta il dovere di lavorare e produrre reddito. Come del resto, dovrebbe essere in qualunque paese del mondo.
L’Italia ovviamente non ha nulla della determinazione dei francesi e del loro grande senso nazionale, nonché della loro spiccata tendenza ad autoconservarsi e autotutelarsi su tutti i fronti. Siamo un po’ come delle pere cotte. Capaci solo di una grande e insuperabile ambiguità storica: oggi Gheddafi è nostro amico, poi Parigi, Londra e Washington abbaiano per i cavoli loro, e improvvisamente diventa nostro nemico. Un tempo, eravamo alleati della Germania (non che questo mi abbia mai entusiasmato), poi gira il vento e siamo diventati in fretta e in furia alleati di USA, Francia e Gran Bretagna. E se poi andiamo indietro nel tempo, la situazione non cambia, né migliora. L’italiano è il principe del piede in due staffe e dell’ambiguità, sempre a suo scapito.
Insomma, se davvero vogliamo parlare di patriottismo e di senso nazionale, credo che l’essere italiani si vede soprattutto in questi contesti. Davanti alla prevaricazione, spesso gradassa, di altre nazioni (Francia?) che in teoria dovrebbero esserci amiche, ma che amiche lo sono solo quando non calpestiamo loro i piedi (e il portafogli), dovremmo avere le palle quadrate. Non di coccio. E dovremmo perciò comportarci come loro e avere la medesima spregiudicatezza: quando è il momento di dire no, è no. E quando è il momento di impedire alle loro aziende di fotterci le aziende e i marchi di prestigio (in ultimo Bulgari, passato ai francesi), dobbiamo farlo senza sé e senza ma, visto che loro non si fanno problemi a impedire alla nostra finanza di fare altrettanto, e visto che non è poi così malcelato – sul piano internazionale – l’obiettivo di sostituirsi a noi nei contratti energetici con la Libia. E la beffa è che li stiamo pure aiutando in questo scippo travestito da soccorso umanitario!

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Autore: Il Jester » Articoli 1379 | Commenti: 2235

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Tags: aziende italiane francesi, bulgari, contratti energetici, crisi libica, Francia, gheddafi, guerra libia, opa francesi aziende italiane, petrolio, Sarkozy
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  • Mimmo La Gioia

    Purtroppo quando si eleggono politici fantocci è questo che ci tocca…
    è vero, ma non è una novità, i francesi sono estremamente nazionalisti e patriottici e chiunque abbia vissuto a parigi, me compreso, l’ha sentito sulla propria pelle che vuol dire…
    Sarkozy ha dimostrato che tiene alla propria nazione e a mio modo di vedere è da ammirare, poichè è giusto ponderare le azioni (specie quelle militari), ma si tratta di petrolio=soldi e quindi di tutelare l’economia dei francesi, a differenza nostra che l’economia della famiglia non viene considerata proprio in Italia..
    dovremmo scrivere di meno e agire di più per mandare a casa i fancazzisti che continuamo a far governare…


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