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Libia /Gheddafi ha le ore contate e la gente di Libia cerca la pace

Creato il 18 maggio 2011 da Marianna06

Tripoli, in queste ultime ore, a quel che riferiscono fonti ben informate, vive senza sosta l'angoscia martellante dei bombardamenti mentre sembrerebbe che i ribelli al regime di Gheddafi guadagnino nella stessa una sempre maggiore rendita di posizione e alcuni gruppi si siano addirittura acquartierati in città.

In breve...la fine del potere di controllo del colonnello, nonostante egli continui ad ordinare massacri di civili inermi, è cosa quasi certa.

Si aggiunga poi che, a dare il colpo di grazia al rais, c'è stata la defezione del suo ministro Shokri Ghanem che, attraverso la Tunisia, pare abbia già da almeno tre giorni lasciato la Libia ed oggi si trovi a Vienna.

Insomma chi può, scappa.

Specie quando si tratta di uomini che sono stati vicini al regime.

Sotto il profilo militare l'aviazione di Gheddafi è da tempo ormai fuori uso; proseguono, infatti, da parte delle truppe lealiste soltanto i combattimenti terrestri.

E ancora qualche elicottero è disponibile ma appena per azioni a breve raggio.

La popolazione civile, tanto a Tripoli quanto altrove, resta tuttavia costretta, quando è possibile e non si bombarda, a fare la fila per acquistare il pane e il carburante.

E i segni dell'insofferenza mista a paura, nell'incertezza di sempre, sono  più che visibili sui volti.

Intanto da parte dei ribelli si continua nel loro impegno per ottenere il più possibile ,a livello internazionale, riconoscimenti di leggittimità.

E questo fa ben sperare anche perché le risposte sono in maggioranza positive.

Gas e petrolio fanno gola a tutti , specie in un tempo in cui il progresso e quindi la civiltà sono fortemente legati all'utilizzo delle fonti energetiche. 

Infatti, il Consiglio nazionale di transizione libico ha ufficialmente dichiarato di voler partecipare alla prossima riunione dell'Opec(Paesi esportatori di petrolio).

E , quasi certamente, così sarà.

L'importante è che il despota non smetta(ora che sta per cedere) di essere braccato(si dice che dorma ogni notte in un luogo diverso) e sia catturato, per poi essere consegnato alla giustizia internazionale come un qualsiasi criminale, responsabile di eccidi fortemente immotivati.

E che la pace agognata, per la gente comune, torni  infine in Libia .

Questo è quel che attendiamo e che auguriamo ai fratelli libici.

 

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

LIBYE
 

 


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