Magazine Attualità

Libia, ISIS mette le mani sul sito UNESCO di Sabratha

Creato il 11 dicembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Dalla Libia giungono notizie dell’apparente avanzata del “califfato” verso ovest: si teme per la sorte del prezioso sito archeologico romano di Sabratha.

Non passa giorno ormai senza che i media occidentali riportino le vere o presunte azioni e conquiste dell’ormai noto Stato Islamico, entità criminal-terroristica sorta a cavallo di Siria e Iraq (in una regione che ormai gli analisti chiamano Siraq) che non manca di diffondere le metastasi del proprio cancro in lungo e in largo sfruttando i vuoti lasciati dagli stati falliti in Medio Oriente e in Africa. Già le recenti fughe di notizie (tutte da confermare) che davano per certa la presenza dell’autoproclamato califfo al-Baghdadi a Sirte nel ruolo di coordinatore delle attività del gruppo in Nord-Africa, avevano spostato il centro dell’attenzione sulla Libia, e alimentato le insistenti voci che davano per imminenti azioni decisive o quanto meno eclatanti del gruppo nel teatro libico.

Il sito UNESCO di Sabratha, in Libia, rischia di subire il vandalismo iconoclasta dell'ISIS. Photo credit: michael Edwards via Foter.com / CC BY-SA

Il sito UNESCO di Sabratha, in Libia, rischia di subire il vandalismo iconoclasta dell’ISIS. Photo credit: michael Edwards via Foter.com / CC BY-SA

Le notizie che arrivano oggi dalla Libia dimostrano che i timori in questo senso erano in qualche modo fondati: diversi media occidentali (riportando il locale Libya Herald) hanno pubblicato resoconti dell’azione condotta dai miliziani di ISIS, partiti a bordo di una trentina di pick-up dalla roccaforte di Sirte per attaccare la città si Sabratha e liberare tre militanti che erano stati catturati da una milizia rivale. Armati fino ai denti, datati di mitragliatrici pesanti e lanciagranate RPG, i jihadisti del califfato hanno fatto irruzione nella cittadina di poco più di 100mila abitanti, situata nella Tripolitania (a 430km da Sirte, ma a soli 70 da Tripoli e a 30km dalla frontiera tunisina). Non è chiaro quale sia stato l’esito dell’azione sferrata dal gruppo, se si tratti di una semplice sortita o di un tentativo di conquista vero e proprio ma rimane il preoccupante fatto che, come sottolinea il Times, il califfato non si è mai spinto così ad ovest.

Ma a preoccupare è anche la sorte del prezioso sito archeologico di epoca fenicia e romana di Sabratha, uno dei più importanti in Libia, insieme a quello della non lontana Leptis Magna. Fondato da Fenici di Tiro nel V sec. a.C., l’insediamento venne poi conquistato dalla vicina Cartagine e, nel 46 a.C. dai Romani. Sotto i Severi la città conobbe una nuova prosperità: al periodo del regno di Settimio Severo risale infatti il pressochè intatto teatro monumentale sul mare. Caduta nell’oblio della storia, fu riportato alla luce nel 1920 dalla spedizione dell’archeologo italiano Renato Bartoccini e proclamata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1982. Ora si teme che lo Stato islamico possa replicare a Sabratha lo scempio perpetrato ai danni delle rovine di Palmyra, sito siriano raso al suolo nell’estate di quest’anno.

di Andrea SEVERINA

Tags:isis,Libia,palmyra,patrimonio dell'umanità,sabratha,sito archeologico,stato islamico,Unesco

Related Posts

Europa & PiemonteEventiEventi e PersonaggiItaliaMilanoMusicaPrima PaginaSocietà & Cultura

Prima della Scala: città blindata. Cecconi sostituisce Alvarez.

EventiEventi e PersonaggiItaliaPrima PaginaSocietà & Cultura

Carnevale di Venezia, paura del terrorismo: “Ma le maschere ci saranno”

AfricaAttualitàMondoNews from EarthPrima Pagina

Attentato in Tunisia, esplode bus con guardie presidenziali

AsiaMedio OrienteMondoNews from EarthPrima PaginaSiria

Putin: una commissione contro il finanziamento del terrorismo


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog