Si chiama Sottopelle ed è l’album d’esordio dei Libra, band romana composta da quattro giovani musicisti.
Uscito il 7 novembre il disco ha già raccolto parecchi consensi sia tra il pubblico che tra la critica. Un successo meritato e di sicuro destinato ad crescere, anche grazie al tour che presto porterà il gruppo in giro per l’Italia.
Sottopelle si compone di 10 tracce, che raccontano della vita di ragazzi e ragazze intenti ad affrontare il difficile presente in cui viviamo. I testi sono accompagnati da un sound elettro rock, che strizza l’occhio alla musica internazionale, cui si affiancano sonorità tipiche del cantautorato italiano.
Già dal primo ascolto si percepisce la cura e la passione investite non solo nella stesura dei testi ma anche nell’abbinarvi un impianto musicale che sia in grado di rafforzare i concetti cantati.
Ma quale modo migliore per capire al meglio Sottopelle se non quello di parlarne direttamente con i suoi artefici. Abbiamo infatti avuto il piacere di chiacchierare con i Libra, a cui abbiamo chiesto di raccontarci il loro primo disco e di come stanno vivendo questo particolare momento della loro carriera.
Poco più di 10 giorni fa è uscito il vostro primo album, Sottopelle. Come nascono le vostre canzoni?
È un processo molto naturale: partiamo da un’idea, degli accordi, una linea vocale e cerchiamo di svilupparla come viene, di fronte al laptop oppure direttamente in studio con il nostro produttore, dove avviene tutta la parte relativa alla cura dei suoni e degli arrangiamenti. Quando il pezzo diventa un qualcosa che anche noi saremo felici di ascoltare allora capiamo che il lavoro è concluso, e si passa alla tanto amata sala prove!
Le storie racchiuse nei vostri testi sono autobiografiche o prendete spunto dal mondo che vi circonda?
A dire il vero è un po’ l’unione di queste due cose: senz’altro la realtà che ci circonda, e che troppo spesso scegliamo di ignorare, rappresenta l’ispirazione più grande, ma anche la componente autobiografica è fondamentale, è la nostra ‘lente d’ingrandimento’, il filtro attraverso cui scegliamo di comunicare il nostro pensiero, le nostre sensazioni, il nostro punto di vista.
In La calma, il brano che a maggio ha fatto da apripista al disco, cantate di dare un valore al vivere. Oltre alla musica quali sono le cose davvero importanti per voi?
In un periodo in cui il vivere ‘freneticamente’ sembra essere l’unica scelta possibile, bisognerebbe riscoprire le piccole cose che ci rendono vivi veramente. Per noi queste sono rappresentate dalle nostre diverse passioni, ma anche semplicemente dal riuscire a stare insieme tra di noi serenamente, senza il pensiero fisso che ci sia qualcuno o qualcosa a rincorrerci.
Siete tutti e quattro dei musicisti con percorsi di studio importanti alle spalle. Come mai per i Libra avete scelto la musica elettronica?
Da subito, parlando, abbiamo avuto la sensazione che la musica elettronica fosse il punto d’incontro tra background così differenti. In più c’è stata, all’inizio di questo progetto, la convinzione che questo fosse il linguaggio del presente, l’unico genere che, anche in maniera minimale ed essenziale, riuscisse ad esprimere appieno quello che volevamo comunicare, in modo diretto ed efficace.
Sta facendo quello che non vuole, soffocando la sua vera indole … Cloe non riesce ad essere serena, preoccupata da un futuro instabile. Anche voi come lei siete spaventati dal domani?
Come potremmo rispondere di no? La situazione attuale è sotto gli occhi di tutti e non ha bisogno di essere descritta, quello che però pensiamo debba cambiare è l’attitudine nei confronti di queste difficoltà. L’unica cosa che ci è rimasta, per riuscire a dire che il domani non ci spaventa più, è rendersi conto di cosa ci circonda e agire in prima persona per costruirsi quel ‘futuro dignitoso’ che sembra spesso sfuggirci di mano. L’errore più grande sarebbe diventare una generazione di rassegnati.
Tra i vostri artisti preferiti ci sono: The XX, Radiohead, James Blake, Apparat. Nessun italiano?
Di sicuro il nostro è un progetto che cerca di avere un respiro più internazionale possibile, ma ci sono tantissimi artisti italiani che stimiamo e fanno parte dei nostri ascolti e delle nostre influenze. Tra tutti band come Verdena, Afterhours, Bluvertigo ma anche i Subsonica, per non parlare poi di tutta la tradizione cantautorale, con cui non si può non fare i conti soprattutto se si sceglie di cantare in Italiano.
Sottopelle ha registrato un numero altissimo di download, tanto da farvi arrivare primi nella classifica italiana di iTunes. La vostra pagina Facebook conta ormai quasi 4500 fan. Come state vivendo questo successo?
Siamo felicissimi che i primi riscontri siano stati così positivi, ma è troppo presto per parlare di ‘successo’. Vogliamo lavorare sempre più duramente per far sì che la nostra musica, e il nostro pensiero, sia condiviso da più persone possibili, perché in fondo è proprio per questo che facciamo tutto ciò, è la cosa più importante di tutte.
Progetti per il futuro?
Attualmente stiamo organizzando un Tour per promuovere l’uscita dell’album, e speriamo di suonare il più possibile in giro per l’Italia. Ovviamente continuiamo a scrivere e ci sono tante sorprese in programma. potete seguire tutte le news sulla nostra Fan Page di Facebook.