Una novità per quanto riguarda i libri scolastici. Avevo già riportato i consigli di come risparmiare sui libri.
Ed ecco ciò che avviene in alcune scuole superiori italiane.
Tratto da La Repubblica
di Laura Montanari
Il preside dell’Istituto tecnico Majorana di Brindisi, Salvatore Giuliano, capofila del progetto a cui oggi aderiscono 14 scuole medie superiori sparse in varie città italiane, da Udine a Busto Arsizio, da Prato a Catanzaro, Brescia, Ancona, Bassano del Grappa. Chi adotta il manuale fai-da-te soltanto per l’inglese, come il Buzzi di Prato, e chi, come l’istituto Majorana, li adotta per tutte le materie nelle prime e nelle seconde classi: da italiano a diritto, storia, geografia, scienze della terra eccetera. La spesa media per alunno dell’intera dotazione di questi libri firmati da un collettivo di professori si aggira intorno ai 35 euro l’anno. Niente, a confronto della media per alunno che secondo Federconsumatori pesa sulle tasche delle famiglie per oltre 450 euro, dizionari compresi.
“Abbiamo raccolto un grande entusiasmo intorno all’iniziativa – prosegue il dirigente scolastico pugliese – gli insegnanti contribuiscono gratis, per il piacere di scrivere e per la passione nei confronti della scuola. Ricevono al massimo un rimborso spese”. L’avventura di questa specie di autarchia scolastica che taglia fuori le case editrici, parte un anno fa da Brindisi e si diffonde grazie a un sito internet (www. bookinprogress. it) che diventa presto una specie di tavolo virtuale a cui fanno riferimento oltre duecento docenti che intendono partecipare alla stesura dei volumi. Nascono i gruppi di lavoro: lì si incontrano e dialogano gli insegnanti divisi per disciplina. Ogni manuale ha un coordinatore nazionale. Per il testo di letteratura italiana è il professor Massimo Tosi dell’istituto tecnico commerciale Tosi di Busto Arsizio, fra le prime superiori che hanno partecipato al book in progress. Per il manuale di scienze della terra la coordinatrice è la professoressa Lucia Zoppis dell’istituto Cassata di Gubbio. “Non avevo mai scritto un libro prima di quest’anno – racconta – È stato interessante lavorare in un team di 10-12 insegnanti della stessa materia, c’è stato un confronto continuo che ci ha portato a realizzare il volume che abbiamo adottato nelle classi”. Ma questo, come spiega la prof, è soltanto all’inizio: “Adesso lo collauderemo, via via nei prossimi mesi ci scambieremo opinioni su come i ragazzi assimileranno le varie parti del programma e faremo una valutazione”. Per gli alunni che appartengono al book in progress (fino a ora sono tutti di istituti tecnici) scaricare il testo da internet è gratuito, mentre farlo stampare e rilegare ha un prezzo che oscilla a seconda delle pagine e delle materie, fra uno e nove euro.
“È un progetto che si basa sul volontariato – sottolinea il preside Giuliano annunciando che dal 4 al 6 ottobre a Brindisi si riuniranno i dirigenti di una trentina di scuole interessate ad aggiungersi al collettivo del libro low cost – . Al Majorana abbiamo stampato in una piccola tipografia volumi per gli istituti che ce l’hanno chiesto, circa 30 mila in due anni”. Più di 3.500 per esempio, le dispense che da Brindisi viaggiano verso Busto Arsizio per le prime classi. E gli editori come reagiscono? “Ho visto un testo di storia – replica Michele Lessona presidente della De Agostini Scuola – sembra un libro del primo Novecento, c’è molto testo su una monocolonna con poche illustrazioni e poche didascalie. Se li avessimo fatti noi, ce li avrebbero criticati duramente. Nel costo di un manuale c’è il lavoro di un’équipe di studiosi, c’è ricerca e ricerca iconografica, collegamenti ipertestuali e un diritto d’autore da rispettare”.
(ha collaborato Sonia Gioia)