Dalla parte sbagliata, Rosalba Di Gregorio e Dina Lauricella, Castelvecchio.
La trama. Il 19 luglio 1992 moriva, assieme a cinque agenti della sua scorta, Paolo Borsellino. A 22 anni dalla strage di via D’Amelio la verità è ancora lontana. Depistaggi, pentiti taroccati, investigatori infedeli, servizi segreti hanno inquinato la scena del delitto e, negli anni, i vari processi che si sono susseguiti. Clamoroso errore giudiziario o vile depistaggio che sia, la storia è da riscrivere. Le autrici di questo libro scelgono di farlo osservando i fatti “dalla parte sbagliata” per riavvolgere il nastro e aiutare non solo a dare un volto a chi ha ucciso il magistrato, ma anche, e soprattutto, scoprire chi ha dato l’ordine e perché. “Stare dalla parte giusta significa riconoscere gli errori, cercare umilmente la verità e volerla con coraggio. Significa rinunciare anche a false e più comode ricostruzioni della storia edificate ad arte che alludono a effimeri successi e allontanano dalla verità, rendendone più arduo e faticoso il raggiungimento. Potrò non vederla la verità ma ne pretendo la ricerca, per dare un senso alla vita di chi è morto per questo” (Lucia Borsellino). Prefazioni di Peter Gomez e Nico Gozzo.
Giudizio. Il libro d’inchiesta si legge in poche ore e appare intrigante per merito dell’essenzialità delle scrittura delle due autrici, a cui va riconosciuto il merito di trattare un tema delicato come quello dei processi seguiti alla strage di via D’Amelio con dovizia di particolari e pochi fronzoli. Nel complesso l’opera è godibile e ben strutturata risultando così attendibile. Consigliato, agli amanti del genere, ma soprattutto agli amanti della verità.