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LIBRI: FRANCO ARMINIO presenta " Geografia commossa dell'Italia interna" edito da Bruno Mondadori
Creato il 16 novembre 2014 da MassimocapodannoEugenio Lorenzano direttore artistico dell' evento con Franco Arminio ( c) e Nino Aversa, oggi nella Casina dei Capitani a Meta di Sorrento
“Conosco persone che hanno girato il mondo ed è come se non avessero mai visto niente. Sono persone che considerano il mondo poco più che un alibi per i propri discorsi.
Un paese come Trevico va visitato da soli, bisogna aggiungere il proprio silenzio al silenzio del luogo. Guardare le poche creature che s’incontrano come si guarda un dipinto del Beato Angelico. Esistere in certi luoghi trasforma i volti in pitture. “
Con queste parole tratte dal suo blog possiamo rendere in qualche modo il senso di quanto ci narra Franco Arminio a Meta alla Casina dei Capitani stimolato dalle profonde e sensibilissime riflessioni di Jole .
Arminio è qui per presentare il suo ultimo libro Geografia dell'Italia interna, ma in realtà rimane qui due interi giorni a parlare di Paesologia. E del suo straordinario progetto di Comunità provvisorie.
Gremita questa sera il salone della Casina dei Capitani di Meta di Sorrento per l'incontro con lo scrittore paesagista Franco Arminio per la presentazione dell'ultimo libro: " Geografia commossa dell' Italia interna" edito da Bruno Mondadori
Ci racconta subito che la cosa più bella della passeggiata paesologica fatta nei vicoli di Meta durante la mattinata è stato il regalo dei limoni offerti da un anziano calzolaio che si rammaricava di non poter trasmettere a nessuno i segreti del suo mestiere e ci suggerisce che il desiderio di apprezzare il bello deve rappresentarsi rendendosi consapevoli di aver fatto degli errori: “Avete esagerato un po' qui con il cemento...” E prosegue: dobbiamo cucire questi pezzi di Sud che io chiamo Mediterraneo interiore. Staremo meglio se ci verrete a trovare e starete meglio se noi vi verremo a trovare. La Paesologia è una risposta ad una domanda mai formulata, una scienza ecologica, dove conta il punto morto, al contrario della poesia che mira al massimo della intensità. Iole Filosa relatrice dell' evento culturale con Franco Arminio durante la presentazione del libro Arminio con Iole Filosa e Eugenio Lorenzano Le cose accadono, dice, mentre non ce ne accorgiamo. Un pomeriggio del 1980 a Teora devastata dal terremoto, un anziano mi fa vedere dove c'era la piazza e io penso, che fesso, stavo a Bisaccia e non ho mai visto Teora, né mai potrò vedere com'era. Questo genere di pensieri, questa emozione va a sistemarsi profondamente in qualche parte del corpo e non ci pensi più. Poi nel 2000 mi sono improvvisamente ricordato di quel pomeriggio. Mi ha cambiato la vita un signore di cui non ricordo neanche il nome. Mi sento Paesologo quando incontro il calzolaio che mi regala i limoni, l'anziana che vorrebbe fare quattro passi ma ha paura di scivolare e di rompersi il femore. Vivono un senso di solitudine spaventoso. I vecchi erano abituati a trascorre tutti insieme il tempo dopo il lavoro. E' importante quando posso fare loro compagnia. Una vecchia mi disse: Parlo da sola perché se no, si perde la lingua. Nino Aversa e Franco Arminio , oggi nella casina dei Capitani a Meta di Sorrento Sono scrittore ma non mi piacciono le categorie per questo la Paesologia. Possiamo cambiare la cultura del lamento, del lutto attraverso una rivoluzione interiore. Fermandoci, sedendoci ad ascoltare, smettendola di essere tutti in fuga, raccontandoci apertamente le nostre paure, le nostre passioni. Franco Arminio regala a noi tutti la sua interiorità lasciandosi prosciugare da un uditorio che sente partecipativo e bisognoso della sue parole nuove, diverse. Forse, alla fine, il desiderio di condivisione che lo porta a dichiarare liberamente la sua paura della morte, la sua vicinanza alla morte , scatena la paura dell'uditorio stesso che, nelle parole affettuose di alcuni partecipanti, si affanna a suggerirgli che esiste anche anche la felicità. Ma la felicità, che per Arminio è fatta di soli momenti appare in un suo fugace sorriso, nel bagliore del suo sguardo, nella sua capacità di osservare il mondo e di accompagnare attraverso i silenzi il vuoto delle nostre meraviglie paesaggistiche abbandonate a se stesse.
La felicità che ci regala Franco è proprio nel suo sguardo consapevole e allo stesso tempo innocente. Uno sguardo che tramuta parole in raggi di sole, che siano parole d'amore, di protesta, di vita o di morte. "
Franco Arminio con Aniello Cinque a Giovanna Mangiaracina
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FRANCO ARMINIO è nato a Bisaccia in Irpinia d’Oriente nel 1960. Ha pubblicato sei raccolte di versi, in prosa ha pubblicato Siamo esseri antichi (Sellino, 1998), una lettura della civiltà contadina attraverso il repertorio fotografico del centro Guido Dorso, Diario civile (Sellino, 1999), L’universo alle undici del mattino (D’if, 2002), Viaggio nel Cratere (Sironi, 2003), Circo dell’Ipocondria (Le Lettere, 2007), Vento forte tra Lacedonia e Candela (Laterza, 2008, Premio Napoli), Nevica e ho le prove (Laterza, 2009), Cartoline dai morti (Nottetempo, 2010, Premio Dedalus, recentemente tradotto in Russia), Oratorio Bizantino (Ediesse, 2011), Terracarne (Mondadori, 2011, premio Carlo Levi, premio Paolo Volponi), Geografia commossa dell’Italia interna (Bruno Mondadori, 2013), Il topo sognatore e altri animali di paese (Rrose selavy) Tutti questi libri, tranne l’ultimo, appena uscito, sono stati accolti con entusiasmo dalla critica e dai lettori. Recensioni sono apparse su tutti i quotidiani e i settimanali nazionali, oltre alle principali riviste letterarie.
È anche autore di documentari: Un giorno in edicola, La terra dei paesi, Scuola di paesologia, Giobbe a Teora, Terramossa. In questi video si mostra come sono oggi i paesi del sud interno, mettendo in rilievo la bellezza dei paesaggi e i danni prodotti da un certo tipo di modernità. Nel 2010 è stato realizzato un film sul suo impegno dal titolo Di mestiere faccio il paesologo. La trasmissione Rai Geo&Geo ha appena realizzato un documentario sul suo lavoro ambientato tutto in Lucania.
Collabora con “il Manifesto” e ” il Fatto quotidiano”. Ha scritto per il Mattino di Napoli e per i giornali irpini. In passato ha avuto una rubrica sull’Unità ed è stato inviato di Genteviaggi. Per questo mensile ha realizzato vari reportage tra cui uno su Matera. Suoi articoli, saggi, interviste sono apparsi su Repubblica, Corriere della sera, Internazionale, Diario della settimana, Nuovi Argomenti, oltre che su numerose antologie e raccolte di scritti legati alla montagna, alla civiltà contadina e al Sud interno.
È animatore di battaglie civili e organizzatore di eventi culturali: Altura, Composita, Cairano 7x, La luna e i calanchi( un anno di azioni paesologiche ad Aliano) una serie di festival e di manifestazioni culturali in cui le arti si incontrano tra loro e incontrano i luoghi, un intreccio testo a ridare valore ai luoghi e nuova vitalità all’esperienze artistiche. Il lavoro ad Aliano in soli due anni si è già imposto come una delle più importante e innovative azioni culturali nei territori.
Da molti anni partecipa a innumerevoli manifestazioni sulle problematiche dei territori. Recentemente ha avviato le scuole di paesologia (ne ha già condotte una decina in ogni parte d’Italia). Ha svolto varie conferenze e incontri sul paesaggio in molte università e centri di ricerche. Si segnalano, tra l’altro, il Politecnico di Milano, la fondazione Fabrica di Treviso, l’università di Napoli, di Roma, di Ferrara, di Firenze (ha all’attivo una collaborazione organica col dipartimento di Urbanistica).
Ha partecipato come scrittore a tanti festival dedicati alla letteratura. I suoi versi e i suoi racconti sono presenti in numerose antologie in tantissime riviste letteraria, su carta e in rete.
Come blogger è animatore di Comunità provvisorie, un blog dedicato ai paesi e al paesaggio. Ho organizzato numerose visite ai luoghi con le persone vicine a questa esperienza. L’idea è di praticare una sorta di turismo della clemenza. Si va a vedere un luogo ma si va anche ad ascoltarlo, in una forma di turismo che intreccia svago e impegno civile. Questa esperienza intreccia saperi e competenze nazionali e internazionali.
Si intende promuovere il Patrimonio culturale e ambientale, in particolare dei luoghi interni del Mediterraneo.
blog comunitario: http://comunitaprovvisorie.wordpress.com/
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