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libri, in generale

Creato il 14 aprile 2014 da Gaia

È recentemente uscito un rapporto dell’Istat secondo cui nel 2013 più della metà della popolazione italiana oltre i sei anni non ha letto nemmeno un libro (esclusi quelli letti per motivi scolastici e professionali). I “lettori”, in Italia, sono 24 milioni. Tolti i 3.3 milioni di bambini con meno di 6 anni, significa che in Italia ci sono circa trenta milioni di persone che non leggono libri. Detta in un altro modo, i non lettori sono più della metà della popolazione italiana. Per una come me, che scrive e vende libri,  è una notizia sconfortante. E non solo per motivi economici, ma anche perché il libro non è un hobby di nicchia ma il contenitore potenziale di tutta l’esperienza e la scienza umana. Sapere che sono così pochi quelli che lo capiscono deprime parecchio.

Non mi dilungo su questo punto, perché i dati si commentano da sé. Giustamente, il direttore di Internazionale Giovanni De Mauro, in un editoriale di qualche settimana fa, ha proposto un’angolazione meno ovvia: dove sarebbero questi libri così belli che la gente dovrebbe leggerli a tutti i costi? Magari anche la qualità non è chissà che, e bisogna lavorare su quella… È anche vero, comunque, che se a uno non piacciono le nuove uscite può andare a cercare i classici.

Secondo l’Istat leggono più i figli dei lettori, più si ha studiato più si legge, e la fascia di età in cui si legge di più è quella tra gli 11 e 14 anni: curiosità, marketing, o maggiore tempo libero? Si potrebbe pensare “tempo libero”, ma i pensionati leggono meno degli adulti in età da lavoro. Io ho una teoria assolutamente parziale ma originale: oltre a lavorare di meno dovremmo usare meno l’auto anche perché sui mezzi pubblici si può leggere e mentre si guida no :D Sul serio. Poi ci sono tutti gli altri motivi.

Io non vorrei, comunque, insistere troppo sulla dimensione quantitativa. Certo, non leggere neanche un libro all’anno è davvero poco, tanto più che la categoria “libro” comprende anche raccolte di poesie, saggi, manuali non necessari per lavoro, guide… È anche vero però che un singolo libro richiede tempo, e quando sento qualcuno vantarsi del fatto di leggere centinaia di libri all’anno mi chiedo cosa gli possa essere rimasto. Come scrittrice, potendo scegliere preferirei lettori fedeli a lettori voraci, anche se rispetto con entusiasmo la libertà di ognuno di leggere come e quanto gli pare.

Se avete voglia, possiamo parlarne. Perché la gente non legge? Perché guarda la tv? Perché sta sempre su internet? Perché non è curiosa? Perché nelle librerie trova solo schifezze? (Questo non vale: chiedi ad amici, parenti, librai alternativi, fiere, internet…) Perché non ha tempo? Perché i libri costano (ma ci sono le biblioteche)?

Perché leggono più le donne degli uomini e più in giù si va in Italia meno si legge? Perché si legge più nelle città e meno nei paesi, più al Nord e meno al Sud?

(E poi: c’entra con questa non lettura il fatto che la gente non sa più scrivere testi comprensibili dal punto di vista logico, sintattico e di punteggiatura? Mi arrivano spesso mail completamente incomprensibili scritte anche da persone con un buon livello di istruzione. Ormai le virgole tra soggetto e verbo le usano persino i giornalisti…)

Forse queste disquisizioni è meglio lasciarle a sociologi e statisti, almeno nei dettagli. Se dovete scegliere tra discutere su perché la gente non legge e leggere voi stessi o, ancora meglio, prestare o regalare un libro, scegliete quest’ultima attività. Ma quando regalate un libro non seguite mode, pubblicità, o consigli televisivi. Un libro è una cosa seria.

[In più, una breve ma interessante riflessione sull'idea che non esistono le classi (qualcuno lo pensa davvero?).]


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