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Libri in metro: il blog dei lettori che sfidano la quotidianità

Creato il 30 ottobre 2012 da Dida

Libri in metro: il blog dei lettori che sfidano la quotidianità
"Perché se qualcuno è disposto a sgomitare dentro una metro affollata per farsi spazio e leggere il suo libro...quel libro vale”. Ma a valere sono soprattutto quei lettori che "sgomitano" ai quali, Mara Marzocchi, ha voluto dedicare un blog: Libri in metro.Mara, Riccardo, Leyla e Roberta descrivono, fantasticano e osservano questi meravigliosi esemplari che sfidano caos, vagoni affollati e orde di adolescenti in calore per gustare, anche solo per pochi minuti, le pagine del preziosissimo libro che custodiscono fra le mani. 
Libri in metro: il blog dei lettori che sfidano la quotidianitàLeggendo Libri in metro si ha la sensazione di trovarsi di fronte a un’Italia meravigliosa: che legge e sogna grazie alle parole. E’ commovente, infatti, scorrere le pagine di questo blog dove lettori di ogni genere, età ed estrazione sociale, sono ritratti completamente assorti nella lettura, isolati dal mondo e i suoi drammi. E’ difficile non immaginarli con un meraviglioso e innocente sorriso sulle labbra ed è difficilissimo non scorgere quella malinconia, mista a fiducia e speranza, che spesso li coglie quando sono alla prese con un "buon libro". Ho avuto la possibilità di fare qualche domanda a Mara e allo staff di Libri in metro ed è venuta fuori una piccola, ma interessantissima intervista. 
1) Quando e da chi è nata l’idea di “Libri in metro”?
Sul web “Libri in metro” nasce circa 2 anni e mezzo fa anche se era già da parecchio tempo che coltivavo questa idea. Sono Mara Marzocchi e come milioni di persone mi sono trovata a usare la metropolitana per giungere sul luogo di lavoro. Ho preso la metro B, la blu quella che collega Rebibbia a Laurentina, tutti giorni per anni. Salivo sempre nello stesso vagone, agli stessi orari, con gli stessi compagni di viaggio. I viaggiatori che mi incuriosivano, su cui finivo per fissarmi, erano quelli con un libro in mano, che sgomitavano e facevano gli equilibristi pur di continuare a leggere. Così, fermata dopo fermata, è nata questa voglia di raccontarli cambiando la prospettiva: non più descrivere i libri ma focalizzare l’attenzione sui lettori. Lettori speciali, capaci di trasformare luoghi anonimi come i vagoni di una metropolitana, in sale letture che viaggiano nel sottosuolo delle città.
2) Dove sono attivi i vostri “osservatori”?A Milano c’è Riccardo Tommasini, a Torino Roberta Turillazzi, a Roma ci sono io e Leyla Khalil.  In qualsiasi città dove ci sia una metro o un servizio autobus molto esteso ci potrebbero essere osservatori di Libri in metro.
3)Da diretti osservatori pensate che i media e le classifiche ufficiali rispecchino le reali abitudini dei lettori italiani o rispondano a semplici esigenze di mercato?
Devo dire che si. I titoli presenti tra gli scaffali dei supermercati o quelli in bella mostra nelle vetrine delle librerie si ritrovano spesso nei vagoni delle metro. Ma c’è anche molto altro. Tantissima fantascienza e fumetti. Romanzi del Novecento, un’abbondanza di letteratura americana. Si potrebbe fare tanto per facilitare la lettura sfruttando proprio le linee metropolitane. Per esempio a Madrid sono state aperte delle succursali delle biblioteche nelle stazioni della metropolitana. Non è un’idea geniale? Invece a Shanghai c’è un pulmino delle biblioteche che sosta fuori della stazioni principali delle metro. Nelle città moderne i ritmi sono affrettati e spesso le persone hanno poco tempo. Facilitare la vita ai cittadini portando le biblioteche vicino ai luoghi di maggiore frequentazione come le stazioni della metro sarebbe un vantaggio per tutti e permetterebbe ai passeggeri di viaggiare non solo con il proprio corpo ma soprattutto con la loro fantasia..
Alla prossimaDiana 

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