Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di BookCrossing! Magari qualcuno di voi vi ha già partecipato anche e sa spiegare meglio di noi come funziona: non siate timidi, nel caso, e prendete tranquillamente la parola!
L'idea del BookCrossing è rilasciare libri ovunque si preferisca, affinché questi possano essere trovati e letti da altre persone. Una condivisione di piaceri, conoscenze e, soprattutto, emozioni, che una volta tanto non è virtuale, ma poeticamente tangibile.
Già, ho una visione molto romantica di questa iniziativa e in astratto, mi piace e l'appoggio. Però la prospettiva di separarmi da uno dei miei libri, sebbene sia per incontrarne un altro, mi risulta troppo difficile da accettare. Forse è una stranezza, dato che frequento le biblioteche piuttosto assiduamente, ma ho un legame viscerale con i miei libri che non riesco a superare.
Dalla Germania, però, arriva la versione evoluta del BC: le librerie pubbliche si stanno diffondendo in tutto il Paese, trasformandolo nel Paese delle Meraviglie per i Lettori.
A Colonia, la città che ha dato il via al progetto lo scorso anno, le librerie a cielo aperto sono libere, sempre accessibili e gratuite. Si trovano nelle strade e nelle piazze. I libri possono essere presi e lasciati liberamente, senza registrazioni e scadenze. L'idea ha preso piede anche a Vienna, dove le librerie vengono periodicamente pulite e riordinate da volontari. Su ogni volume viene applicato un timbro dell'offener Bücherscharnk (n.d.a è il nome tedesco del progetto), in modo che anche il lettore più distratto possa ricordarsi da dove proviene.
L'intera città si riempirebbe di scaffali: immaginate che bello trovare un titolo interessante passeggiando e poter avere subito il libro!
Sono convinta che l'Italia non sia pronta per un'iniziativa del genere: le librerie verrebbero ridotte come le "vecchie" cabine telefoniche e i libri sparirebbero o peggio. Non voglio generalizzare, ma manca un po' il rispetto del bene comune.