La trama. Concutelli è il comandante militare del movimento politico Ordine Nuovo, l’organizzazione neofascista tra le più pericolose nel panorama dell’eversione politica. Poco meno di vent’anni prima, era un ragazzino che faceva a botte per la politica; simpatie neofasciste, coltivate all’ombra dei reduci della Repubblica Sociale Italiana, gli sconfitti dalla storia e dalla guerra. Il primo arresto arriva nell’ottobre del 1969, ma è nel 1975 che avviene il salto verso la lotta armata. Pochi giorni dopo il delitto Occorsio è la volta della rapina al Ministero del Lavoro. È un colpo che gli serve per finanziare la lotta armata. Ma si aprono le prime crepe. E la notte del 13 febbraio del 1977.1 poliziotti circondano un palazzo nel centro storico di Roma e arrestano l’uomo che si trova nell’appartamento. Concutelli, 33 anni, è in trappola: in manette, davanti alle telecamere della Rai si dichiara prigioniero politico. Su di lui pioveranno quattro ergastoli. Da quel momento per trent’anni, conoscerà solo il carcere. Di galera, per la prima, volta uscirà nel 2003. A 59 anni.
Giudizio. Il libro è una testimonianza diretta dell’autore nonchè protagonista dell’opera. Certamente (e comprensibilmente) di parte, va letto con distacco ed obbiettività, in modo da comprendere la visuale con cui vengono narrati fatto storici e contesti politici tipici dei tumultuosi anni 70′. Scorrevole e leggero, si legge in breve tempo. Non sconsigliato, ma solo per gli amanti del genere.
Io, l’uomo nero. Una vita tra politica, violenza e galera. Autori: Concutelli Pierluigi e Ardica Giuseppe. 2008. Editore Marsilio (collana Gli specchi della memoria)