Scritto da: Pierpaolo Molinari 3 gennaio 2014 in Cultura, Libri, Recensioni Inserisci un commento
Da sempre sono un grande ammiratore di Diego Abatantuono attore, decisamente meno dello scrittore che si è rivelato con il libro “Ladri di Cotolette“.
Ho visto praticamente tutti i suoi film, almeno quelli che sono riuscito a trovare, dalle prime apparizioni come “terrunciello” alle prove più impegnate come “Per Amore Solo per Amore” che ho apprezzato tantissimo, passando per Mediterraneo, Marrakech Express, Turné, Camerieri, Camere da Letto, Metronotte e via dicendo.
Non potevo certo farmi mancare il suo libro, “Ladri di Cotolette“, che mi è stato regalato per Natale, dono apprezzatissimo. Leggendo la descrizione non ho potuto fare altro che sfregarmi le mani, compiaciuto, prima di iniziare la lettura.
Con la verve e l’ironia che lo contraddistinguono Diego Abatantuono si racconta, ripercorrendo aneddoti, storie d’amore e di amicizia dietro le quinte dei suoi film, dove i sapori della cucina sono il filo rosso che unisce tutti i ricordi. In ogni capitolo, dedicato a un film o all’incontro con un attore o regista, vengono narrati episodi e vicende legati a quel momento e sempre “conditi” dai cibi assaporati; di alcuni dei piatti citati viene poi ricostruita e proposta la ricetta vera e propria. Così dal baule dei ricordi escono una mitica cena organizzata da Ugo Tognazzi, una festa mancata alla fine delle riprese di Mediterraneo, le esperienze gastronomiche con Paolo Villaggio, il pane e cicoria mangiato con Depardieu, ma anche i ricordi di Diego bambino, quando andava con il nonno Paolo e il papà Matteo a spasso per cinema e osterie. Ne risulta un Abatantuono inconsueto, accompagnato da fotografie in gran parte inedite che restituiscono l’atmosfera e il profumo delle storie narrate: un viaggio nella memoria dove cinema, cucina, amori, amicizia sono indissolubilmente legati tra loro con allegria e leggerezza.
Il libro dovrebbe essere curioso ed in parte lo è, ma non come viene descritto. E’ un racconto, diviso in tanti episodi, in cui l’attore con la collaborazione di Giorgio Terruzzi, ripercorre la propria vita davanti alla macchina da presa anzi, dietro le quinte dei film in cui è stato protagonista. Storie legate dalla cucina che è parte fondamentale del libro, sempre presente anche per le ricette proposte al termine di ogni capitolo.
Ci si aspettano aneddoti particolari dei film che però vengono solo accennati, proposti come riassunti stringati. In pratica Abatantuono accompagna il lettore dietro le quinte del film e poi lo abbandona, lo lascia sbirciare e poi chiude la porta.
Le caratteristiche più apprezzabili di “Ladri di Cotolette” sono le pagine con le immagini di Abatantuono sul set e le pagine dedicate agli “Amori dietro le quinte”, storie romantiche brevissime ma particolari che, purtroppo, risultano essere la parte migliore del libro.
Non vedevo l’ora di arrivare al capitolo su “Mediterraneo” e quasi non mi sono accorto di averlo letto. Un film che ha lasciato un segno nella filmografia italiana è stato ridotto ad un misero aneddoto sulla partecipazione alla festa di fine riprese. Tanto che verrebbe da domandarsi “ma come, tutto qui?“.
Sì, tutto qui. Succede quando si vuole raccontare tanto e si vuole farlo in poche pagine. Poteva essere un racconto straordinario ma è risultato distante anni luce dall’Abatantuono che siamo abituati a vedere sullo schermo. Prima di scrivere sono andato a confrontare il mio parere con altri lettori del libro e i commenti sono più o meno unanimi, non è sicuramente uno di quei titoli di cui si possa avvertire la mancanza nella propria libreria.
A meno che non si cerchi un ricettario, allora “Ladri di Cotolette” da quel punto di vista può rivelarsi utile davanti ai fornelli.
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Da sempre sono un grande ammiratore di Diego Abatantuono attore, decisamente meno dello scrittore che si è rivelato con il libro “Ladri di Cotolette“. Ho visto praticamente tutti i suoi film, almeno quelli che sono riuscito a trovare, dalle prime apparizioni come “terrunciello” alle prove più impegnate come “Per Amore Solo per Amore” che ho ...