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Libri: “Mia Nonna Maria” di Carmen Toscano

Creato il 19 febbraio 2016 da Goodmorningsicilia

carmeCarmen Toscano in questo saggio-biografia ci racconta della sua spensierata fanciullezza trascorsa in una famiglia serena con la nonna paterna che tanto amore le ha trasmesso per la lettura, la poesia e la grande letteratura europea e che le ha inculcato l’amore per il suo fratellastro Antonio Bruno, scrittore e poeta insigne appartenente al movimento futurista a cui, aderì con entusiasmo e che firmò insieme ad altri scrittori dell’epoca, il Manifesto pubblicato da Filippo Tommaso Marinetti. Carmen ci racconta e ci parla della vita dello scrittore a cui, Biancavilla, paese d’origine che il poeta definiva “il selvaggio borgo natio” verso cui mostrò sempre una sorta di amore-odio, ha dedicato il locale museo cittadino,

presso Villa delle Favare, che raccoglie tutto il fondo Bruniano costituito da oltre seicento scritti. Ed ecco che emerge in tutta la sua drammaticità, l’anima del poeta fatta dallo scrittore Vito Sorbello, pubblicato da Sellerio Editore nel 1989: Antonio bruno uomo colto, raffinato, gobbo, tossicomane, scrittore d’avanguardia, affascinato dal “mal de vivre dei maudits” francesi, alimenta e subisce la sua stessa ambiguità, simbolo nello stesso tempo, di una moda, di un tempo…Non manca nel saggio una disamina attenta delle opere dello scrittore, soprattutto dei suoi componimenti poetici.

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Carmen Toscano

Carmen Toscano è ormai matura per passare, dall’analisi del suo mondo interiore a quella di una ricerca storica sulle motivazioni che tanta sofferenza ed angoscia hanno prodotto e continuano a produrre nell’animo di un’umanità che, oltre alle sofferenze imposte dalla tragicità dell’essere, se ne carica altre a causa di ataviche ed ingiustificati usi e consuetudini. Così Carmen è approdata alla sua ultima pubblicazione, “ Mia nonna Maria” pubblicato dalla Casa Editrice La Ruffa di Reggio Calabria, in cui, a mio avviso, ha raggiunto l’apice della sua capacità di scrittrice cui si aggiungono le mai scomparse doti di poetessa e quelli di ricercatrice della verità che fanno di Carmen una vera storiografa. Il racconto infatti nasce da un motivazione soggettiva cui si accompagna però una capacità di indagine storiografica in cui spariscono le motivazioni personali per lasciare il posto a quelle dello storico alla ricerca della verità attraverso l’analisi di inoppugnabili documenti e dalla viva voce di testimoni sopravvissuti. Così nelle pagine dell’Opera, come ho avuto modo di dire nella mia prefazione al libro “In questo, che più che un racconto, preferirei definire saggio storico a carattere autobiografico, Carmen Toscano mostra di aver raggiunto una capacità di analisi in grado di penetrare nei più segreti meandri dell’animo umano e far rivivere nei personaggi del passato e nei presenti sopravvissuti, impressioni ed emozioni che il tempo aveva sopito ma non cancellato. Carmen usa un linguaggio coinvolgente, a volte tagliente come lama, altre volte leggero come piuma. Nel racconto si alternano, denunzia, rimpianto ed amore in un mixer di rara bellezza narrativa e poetica.

Rosario Arcidiacono


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