Finalista alla XVII edizione del Premio Domenico Rea, Pazienti Smarriti (Robin Edizioni) è il romanzo d’esordio di Maria Rosaria Pugliese. Il filo dal quale la vicenda si dipana è un evento accidentale: Ettore, uomo maturo e a suo modo di successo, si ammala di cancro. Da questo momento, la sua vita subisce una battuta d’arresto. Non solo la sua, a dire il vero. Nell’iter travagliato degli interventi chirurgici e delle terapie cui si sottopone, infatti, Ettore può contare sul sostegno di ben quattro donne: le figlie, la moglie e la sorella. Quest’ultima, voce narrante del libro, si fa carico di un disperato sforzo teso a salvare, almeno nella memoria, tutto ciò che resta della famiglia. Così man mano che le condizioni di Ettore si aggravano, lei intraprende un cammino interiore a ritroso nel tempo alla ricerca delle proprie radici. La scrittura assume toni evocativi, si popola di sfumature talvolta colte e talaltra divertenti. Questa tensione autobiografica non è fine a se stessa, diviene anzi l’occasione per una ricostruzione storica che abbraccia alcuni decenni della società italiana. Il boom economico, la trasformazione dei costumi e il dilagare del consumismo sono alcuni dei temi che entrano nella narrazione conferendole una rilevanza anche sociologica. Per tali aspetti che – unitamente alla cura lessicale – testimoniano una qualità letteraria fuori dal comune, Pazienti Smarriti (che si pregia della prefazione di Francesco Costa) tradisce il suo status di opera prima.
Feltrinelli Librerie C.so Vannucci 78/82 – Perugia