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Libri per bambini: umorismo (la settima prerogativa)

Da Suster
Quando frugavo tra gli scaffali polverosi della biblioteca in cerca di libri per la pupa, sfogliando ne ho trovati alcuni anche meritevoli, che però alla fine finivo per scartare, in favore di altri magari anche un po' più grossolani, ma che sentivo a me più congeniali. E' normale: nella scelta oltre alla valutazione della qualità influisce il gusto personale, si sa.
Ma ora che ci penso, se dò uno sguardo ai grandi rilegati che ancora indugiano sui bassi scaffali a portata di pupa, in attesa di essere restituiti alla mercè della pubblica consultazione, mi rendo conto che c'è qualcosa che li accomuna tutti, ed è proprio quel qualcosa che deve aver influenzato la mia scelta di fondo: l'umorismo.
Insomma, alcuni post-librari fa avevo coscenziosamente enumerato le qualità ineludibili che a mio umile parere un libro per bambini DEVE possedere pena l'ostracismo dai miei scaffali domestici.
Ora mi permetto, oltre alle tre individuate per il testo e l'oggetto-libro, e alle tre individuate per l'illustrazione (marò, quanto me la tiro: manco fossi Piero Dorfles!), di aggiungere la settima (la settima arte?), che è proprio questa: l'umorismo.
Sono convinta che l'umorismo sia una qualità innata nei bambini. Mi sono sempre stupita di come i bambini, anche molto piccoli, siano capaci di cogliere l'aspetto ridicolo di certe situazioni, e di riderne. difficile trovare un bambino privo di senso dell'umorismo. Molto più facile trovare un adulto incapace di trovare il lato ridicolo della vita, di sorridere con ironia dei propri guai, del tutto incapace di non prendersi troppo sul serio.
Dunque ciò significa che quell'adulto si è perso per strada l'innata capacità all'umorismo che aveva da bambino.
Non sia mai! L'umorismo è un'arma potentissima per combattere le battaglie della propria vita, uno strumento che ritengo fondamentale per poter affrontare il futuro, sorridere con indulgenza di sè, degli altri, dei casi storti della vita.
Dunque va coltivato: orsù! Quale strumento più adatto di un libro per insegnare ad affinare quest'arte?
Devo dire che, se guardiamo all'editoria per l'infanzia odierna, troveremo che la maggior parte degli autori e degli illustratori contemporanei hanno fatto propria e condividono in pieno questa linea, e sempre di più la narrativa rivolta all'infanzia tende ad avere un'impostazione umoristica.
Che non significa affatto povertà di contenuti o assenza di messaggi o insegnamenti: infatti "cosa vieta di dire la verità scherzando?".
Non lo dico io, lo diceva un tizio, tanto tempo fa.
Per farla breve, ecco il libro di cui volevo parlare oggi:
Libri per bambini: umorismo (la settima prerogativa)Titolo: La strega Rossella
Autore: Julia Donaldson
Illustratore: Axel Schleffler


Editore: Emme edizioni
Età: dice dai 5 anni, secondo me pure prima.
Grazie a questo libro ho conosciuto un'autrice davvero interessante, che fa dell'umorismo la sua carta vincente.
Il mondo raccontato da Julia Donaldson è un mondo di pura fantasia, popolato da streghe simpatiche e imbranate, draghi fifoni, vecchi castelli e animali parlanti, un mondo di fiaba a tutti gli effetti, anche se visto attraverso il filtro dell'ironia, che avvicina un poco quei personaggi, archetipi ancestrali dell'immaginario, al nostro mondo di oggi, soffermandosi sui piccoli accadimenti quotidiani, su semplici episodi  che li rendono più familiari, più accessibili agli occhi di un bambino, che attraverso quelle vicende rivive il suo mondo infantile di amicizie e complicità. Un mondo fatato, insomma, che affascina ma rassicura, perché il drago fa paura ma può essere messo in fuga con le armi dell'astuzia e dell'alleanza tra deboli.
Sì, insomma, niente di più che un racconto sulla generosità premiata, sul valore dell'amicizia e dei piccoli gesti di cortesia reciproca, sull'importanza del mutuo aiuto nel fronteggiare le situazioni difficili o paurose.
In fondo la trama ricalca a grandi linee la fiaba classica dei Musicanti di Brema, di cui riprende un poco lo schema narrativo, lo stratagemma messo in atto degli animali per risolvere una situazione critica e il messaggio finale dell'unione che fa la forza, anche di fronte ad avversari ben al di sopra delle nostre possibilità.
Molto scorrevole il testo in rima, tradotto in Italiano da Laura Pelaschiar, dove una volta tanto la metrica non viene violentata troppo brutalmente (malgrado qualche forzatura qua e là di natura fonetica più che metrica), come invece accade troppo spesso a proposito di filastrocche per l'infanzia scritte o tradotte in maniera fin troppo grossolana, cosa di cui la Suster soffre in maniera lacerante oltre misura. Ahimè, la mia formazione classica mi ha tarato.
E le illustrazioni? Le illustrazioni sono talmente in linea con la narrazione che quasi mi sono stupita del fatto che non appartenessero alla stessa autrice. Del resto la collaborazione tra l'autrice e l'illustratore Axel Schleffler ha fruttato un gran numero di successi editoriali tra cui la fortunata serie del mostro Gruffalò...
Colpisce di queste pagine l'attenzione riservata alla rappresentazione dei paesaggi, di un realismo quasi vedutistico, ma con una forte connotazione emotiva, che spazia dall'onirico incantato all'orrorifico spettrale, ma sempre mitigato dalla presenza dei personaggi molto caricaturali e ironici alle cui vicende fa da mirabile scenario teatrale.
E scusate, se il libro è un po' vecchiotto, vi assicuro però che a volerlo prendere, è ancora reperibile.
Partecipo a I venerdì del libro.
Se vi può interessare consultate:
  • Libri di pupa. Recensioni sul blog.
  • La libreria della pupa su Anobii.
P.S.Rossella è anche il nome di una maestra della pupa... Mi aspetto che da un giorno all'altro lei se ne esca in sua presenza con una delle sue frasi celebri, del tipo: "Come la 'ttega 'Ottella! Ha una ccopa volante la maetta 'Ottella?" ...Certo che me le vado proprio a cercare!

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