Quante volte ci sarà capitato di dire che un libro, che magari ci è piaciuto davvero molto poco, è solo un incentivo alla deforestazione del pianeta? L’inglese Julie Odd sembra aver fatta sua quest’affermazione, fino al punto, forse con amore per il paradosso, di ricreare gli alberi attraverso altered books, cioè sculture realizzate utilizzando libri.
Possiamo frenare fin da subito gli spiriti ambientalisti più accesi o i più fervidi amanti dei libri: Julie Odd non distrugge i libri, non spreca la carta; l’artista di Liverpool si limita a riciclare la carta, alterando quei libri già destinati al macero. Il suo intento è quello di conferire loro una nuova vita, stabilendo, con le sue installazioni, il nesso, che spesso sembra essere perduto, tra la carta che utilizziamo per produrre i libri e la natura che distruggiamo per poterli leggere.
È questo il caso, ad esempio, di Illegal Logging [Disboscamento illegale] (foto a destra): i libri sono diventati pezzi di legno, gli stessi che usiamo per alimentare il fuoco dei camini, sprecando così una risorsa vitale per la nostra esistenza. Come la stessa Odd ci ricorda con un’altra sua installazione: Forest: Lungs of the World (foto in basso), le foreste sono i polmoni della terra.
Entrambe le opere fanno parte di un più ampio progetto (A year of Tree) attraverso il quale Julie Odd intende richiamare l’attenzione sull’impatto negativo che la distruzione degli alberi può avere non solo sulla natura, ma sulla vita stessa degli uomini.




