La trama. “Napoli è la città dove vive e lavora Ricciardi, Commissario della Squadra Mobile della Regia Questura. Giovane e di bell’aspetto, ricco di famiglia, rimasto orfano da piccolo è stato cresciuto ed accudito dalla ormai anziana tata Rosa con la quale abita. Disinteressato alla gestione delle sue proprietà e dei suoi beni – anche di questo se ne è fatta carico Rosa – Ricciardi dedica tutto il suo tempo al lavoro. E’ un bravo poliziotto, il migliore secondo il vicequestore Garzo, schivo e di poche parole non ama mettersi in mostra e rifugge gli elogi.
Sulle scene dei crimini ha il “dono” di poter sentire le ultime parole pronunciate dalle vittime e di vederne gli ultimi istanti di vita. E’ un segreto che non può condividere con nessuno, un peso che deve sopportare da solo; questo lo rende “strano” agli occhi dei suoi colleghi che mal lo sopportano con l’unica eccezione del Brigadiere Maione.
Si sono conosciuti tre anni addietro il giorno in cui Ricciardi arrivò per primo sul luogo dell’uccisione di Luca, il figlio poliziotto di Maione. Da allora lavorano in coppia e hanno imparato a rispettarsi e a rispettare il dolore dell’uno e i silenzi dell’altro. Tra i due bastano poche parole, a volte solo uno sguardo per capirsi. Ad una settimana dal Natale, con la città in pieno fermento per i preparativi, Ricciardi e Maione indagano sul duplice omicidio di un funzionario della Milizia in servizio alla Portuaria e della moglie, trovati privi di vita nell’appartamento dello stabile nel quale da anni vivevano con la figlioletta, unica sopravvissuta perché a scuola, ora affidata alle cure della zia suora.
L’immagine della vittima descritta come una persona irreprensibile e incorruttibile si offuscherà nel corso dell’ indagine. Le informazioni avute parlando con i suoi ex colleghi e gli indizi raccolti portano in un primo tempo il Commissario e il Brigadiere ad indirizzare e concentrare i sospetti nei confronti di un ex superiore del morto e ad indagare nel mondo del faticoso e poco remunerativo lavoro dei pescatori per poi arrivare, grazie ad una provvidenziale intuizione di Ricciardi ad una svolta decisiva per la risoluzione del caso, con un colpevole del tutto inaspettato. Anche le vicende personali giocano una parte importante nella vicenda: Ricciardi – da sempre impacciato con le donne – si ritrova corteggiato dalla bella e mondana Livia mentre il suo cuore batte per la timida e riservata Enrica, sua dirimpettaia.
Maione saputo che l’uomo autoaccusatosi dell’omicidio del figlio poco prima di morire in carcere ha confessato – credendo di parlare con un prete e non con una guardia carceraria – altri reati e omicidi tranne quest’ultimo rivelando il nome del vero colpevole, deve combattere tra la voglia di vendetta e il rispetto della legge che rappresenta perchè, come si ripeterà più volte, lui è un poliziotto, non un giudice, non un boia. Il coraggio di parlare con sincerità a Livia, l’amore della moglie e la consapevolezza di voler garantire un futuro agli altri quattro figli aiuteranno Ricciardi e Maione a fare chiarezza dentro di loro e ad agire di conseguenza.
Giudizio. Ambientato a Napoli, nell’ultima settimana del dicembre 1931, “Per mano mia” è un romanzo ben scritto, con una trama semplice e coinvolgente dove i protagonisti prendono per mano il lettore e lo accompagnano pagina dopo pagina a scoprire e conosce la città così com’era vissuta in quegli anni. Sempre caotica e frenetica, Napoli dà il meglio di sè in questi giorni prima del Natale dove tutti sono contagiati dai preparativi per la Festività più importante dell’anno.
Le vetrine dei negozi sono addobbate con luminarie e composizioni di frutta, verdura pesce e quant’altro da sembrare delle vere e proprie opere d’arte; le vie e le piazze sono ingombre di bancarelle dove è esposta ogni tipo di mercanzia. Ricchi e poveri, sfidando il freddo, si incrociano e si mescolano in una folla sempre in movimento impegnati negli ultimi acquisti. Una cacofonia di suoni, luci e colori che fanno somigliare la città ad un grande Presepe vivente dove le tradizioni hanno radici profonde. Da leggere, per un poliziesco diverso dal solito.
“Per mano mia” il Natale del Commissario Ricciardi di Maurizio De Giovanni – Einaudi – Stile Libero Big – 2011
A cura di Donatella Amaglio