Vedere oltre il visibile. Immaginare oltre l’immaginabile. Scovare il particolare nella globalità di una scena. Doti rare, tipiche di chi possiede la capacità di osservare con la mente e con il cuore, non solo con gli occhi. Claudio Bianconi sorprende con “L’Umbria in Bianco e Nero” (Francesco Tozzuolo Editore), una pubblicazione che raccoglie parole e immagini pronte a raccontare quello che la natura e il paesaggio concedono partendo dall’interiorità più profonda e personale ed arrivando alla collettività che non può che rimanere estasiata dal punto di vista dell’autore. Capita sovente a tutti di contemplare le strade della nostra verde Umbria, ma l’andare oltre il visibile è l’opportunità che Claudio Bianconi concede quando i suoi scatti si soffermano su particolari che mutano con le stagioni e con lo scorrere del tempo. E l’immaginare si annida lì dove la figura fotografata è imago, più che immagine: lo specchio inconscio con cui ci si relaziona all’altro o a qualcos’altro. Cattura, quasi fino a mozzare il fiato, il dualismo cromatico: bianco e nero. In alcune fotografie sembra che i ruoli di luci e ombre si vogliano invertire; così l’ombra rivela e la luce nasconde. Un chiasmo perfetto che trova un bilanciamento estetico in grado di suggerire parole che nella mente di chi osserva sono sinonimi di bellezza. La dicotomia è anche un’altra: naturale e umano. L’opera dell’uomo si sposa e s’intreccia nei paesaggi; e in alcune vie, nonostante la mano dei cittadini sembra predominante, c’è il verde, ma solo immaginato. Il lavoro di Claudio Bianconi, che sarà presentato lunedì 29 giugno alle ore 17:30 in Via Roma nella Sala Sant’Anna, è sicuramente frutto di ricerca, analisi e passione. L’autore è giornalista e fotografo, come scrittore ha pubblicato “Fabulazioni” e come fotografo ha già esposto le sue opere in varie mostre, tra cui “Una sedia, tante sedie” al Caos – polo museale di Terni, “Mimo.se” alla galleria di Mandarini Arredamenti Sincretismi al T-Trane in Borgo XX Giugno a Perugia e i “Luoghi dell’altrove” con Nikos Lukas a Bettona. “Alchimia umbra” è il sottotitolo del testo, e come il primo termine suggerisce l’obiettivo dell’autore è quello di lasciare il segno nella storia dell’arte provocando reazioni “chimiche” nello spettatore. La dimensione onirica delle fotografie di Claudio Bianconi lascia lo spazio necessario per assaggiare, gustare e digerire ciò che gli occhi “mangiano”. Sia gli umbri che i forestieri, pur conoscendo il cuore dell’Italia, potranno immergersi in luoghi “mai visti”, e potranno farlo nel modo migliore: sognando.
Floriana Lenti