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Libri scolastici, salasso fuorilegge

Creato il 01 settembre 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Libri scolastici, salasso fuorilegge

Nel 2008 la Gelmini l’aveva pensata giusta, una volta tanto. Erano stati introdotti dei tetti di spesa massima per i libri di testo, differenziati a seconda della scuola e dell’indirizzo, che variano dai 115 per il secondo anno di scuola media ai 330 di quarto anno di ginnasio. Il tutto per scansare l’inevitabile mazzata per le famiglie. La trovata era risultata vincente per il primo anno, poi i vincoli hanno iniziato ad essere gabbati.

Secondo un’indagine Adiconsum, la maggioranza delle classi oltrepassa il limite consentito: il 62% al Nord, il 47,5% al Centro e il 52,5% al Sud. La ricerca è stata condotta su 480 classi equamente distribuite. Mediamente, si spende dal 30 al 45% in più di quanto decretato per legge, toccando punte di 400 euro. Il Miur minimizza, sentenziando uno sforamento di una minima parte delle classi e al massimo del 10% del budget previsto. 

Adiconsum palesa anche l’escamotage con cui i consigli degli insegnanti approvano la lista anche se troppo costosa: alcuni libri, seppur indispensabili, sono inseriti tra i consigliati e non tra gli obbligatori. Le famiglie, però, sono costrette comunque a comprarli. Pietro Giordano, segretario generale dell’agenzia che ha condotto le rilevazioni, denuncia la pochezza dei controlli delle dichiarazioni. Il Ministero ha promesso provvedimenti, ma è solo una tiritera che si ripete annualmente.

Lorenzo Miozzi, presente del Movimento Consumatori, lancia la protesta:

Case editrici, ministero, consumatori, è un rimpallo di responsabilità che alla fine non comporta nessun beneficio pratico a chi si accinge a sborsare anche 600 euro per poter comperare i libri. C’è bisogno di stabilire regole che non possano essere aggirate né dagli insegnanti né dalle case editrici, solo così sarà possibile agire concretamente per risolvere la questione.

La scialuppa di salvataggio per i portafogli dei genitori dovevano essere gli ebook, fruibili attraverso i tablet. Secondo le stime, farebbero risparmiare almeno un terzo del totale per i libri, peccato però che solo una ventina di scuole in tutta Italia si siano adeguate alla rivoluzione tecnologica, partita in pompa magna il 10 febbraio del 2009.
Fonte: Il Fatto Quotidiano


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