Uno Bianca. Depistaggi, bugie e misteri irrisolti, di Mazzanti Massimiliano, Minerva editore.
La trama. 1987 – 1994: un orgia di sangue! Decine di morti, un centinaio di rapine, sette anni di spari e impunità: ecco come gli errori di magistrati e investigatori aiutarono i Savi a gettare Bologna, l’Emilia-Romagna e le Marche nel terrore.
Dopo l’arresto, Fabio Savi spiegò: “Cosa c’è dietro la Uno bianca? Dietro la Uno bianca c’è soltanto i fanali, il paraurti e la targa”. Eppure, ancora oggi c’è chi non crede a quelle parole e solleva il sospetto che i Savi siano stati manovrati e coperti da qualche oscura organizzazione eversiva o dai servizi segreti deviati. È un dubbio legittimo, oppure il solito tentativo di nascondere le colpevole mancanze di un’intera armatadi giudici e investigatori che, tra il 1987 e 1994, non seppero fare il loro dovere, magari per compiacere l’opinione pubblica e il potere politico in Emilia Romagna?
Giudizio. Il libro di Mazzantini racconta in modo dettagliato e analitico una vicenda di per sé incredibile, osando sbilanciarsi su questioni delicate e da sempre dibattute ma solo dopo aver mostrato a lettore le basi tecniche/documentali da cui è tratto il proprio giudizio. Il testo è scorrevole e godibile, accurato e preciso, condito solo da talune piccole imprecisioni di scrittura che però non inficiano la qualità dell’opera nel suo complesso. Si tratta dunque di un testo coraggioso privo di giri di parole, da cui è possibile apprendere verità e retroscena che per gli appassionati del genere non potranno che stupire. Consigliato, da leggere.
MaLo