di Costanza Bondi
Una piccola, grande vita… un piccolo, grande libro: piccolo nella forma, tanto quanto l’autrice,
ma enciclopedico nei contenuti e nel messaggio di cui è portatore, al pari delle opere di vita di Zelinda Elmi, la quale ha presentato il proprio libro, Edizioni chiesa San Severo a Porta Sole, La Voce, venerdì 25 maggio alla Residenza Fontenovo. Piccola figlia amata da Dio, con cuore magnanimo e gioioso, porta il segno della presenza di Dio nella propria esistenza sin dalla nascita, in un percorso che la vede trasmigrare nell’anima dall’emarginazione all’appoggio indiscusso nella fede. Zenobia Elmi, classe ’53, meglio nota come Zelinda, diventa essa stessa negli anni testimonianza di vita e di cosciente serenità: messaggio questo che, tramite il libro dal titolo UNA PICCOLA, GRANDE VITA, rivolge con pacata consapevolezza a chi stenta a riconoscere la presenza del Signore nella propria esistenza. La vocazione di Zelinda diviene quindi, nel tempo, quella di mettersi al servizio del prossimo e di diffondere, al contempo, il proprio amore e il proprio coraggio nei confronti di chi, nell’affrontare i momenti difficili che a tutti prima o poi toccano nella vita, non trova dentro di sé la forza per andare avanti. “Il senso di solitudine però non era assoluto, poiché sentivo che il Signore era continuamente con me” queste le dolci parole che Zelinda riporta nel libro quando descrive la perdita del fratello (affetto dalla sua stessa malattia) e dei genitori. Parafrasando il titolo di un articolo di Erminio Cruciani a lei dedicato, possiamo quindi sostenere ZELINDA ALLO SBARAGLIO, 85 CM DI ENTUSIASMO. E l’entusiasmo c’è davvero tutto in chi, come lei, è in grado di scrivere e sentire un concetto come questo: “Amare è sacrificio, rinuncia, dono quando serve”, perché se si ha fiducia in Dio, si ha anche la capacità di vedere Cristo nel prossimo e, soprattutto, negli ultimi. Ecco quindi il passaggio dall’interrogativo della malattia al punto fermo che fa diventare Zelinda il riferimento nell’esistenza di tante altre persone.La disponibilità ad ascoltare l’ha portata all’entusiasmo del suo apostolato di assistenza e di volontariato, poiché lei stessa sostiene che ci sia più gioia nel dare che nel ricevere, a memoria delle parole di Papa Giovanni Paolo II: “la sofferenza è una vocazione perché serve ad amare di più”. Sala della presentazione stracolma, alla presenza del nostro Monsignor Arcivescovo Bassetti, Monsignor Elio Bromuri e Maria Grazia Sisti, con accompagnamento musicale ad opera di Francesco Fulvi ed intermezzi di letture ad opera della sapiente voce dell’attore Nino Marziano. Sì, perché in questo sta la forza di Zelinda: nel riuscire ad attrarre, come ha sostenuto nel proprio intervento Monsignor Bassetti, con la sua simpatia e nel proporsi come un inno alla vita, percependo la vita stessa come una vocazione. Si parla oggi infatti tanto di qualità della vita. Ma cosa rappresenta, in definitiva, tale concetto? La sapiente risposta ce la fornisce di nuovo l’Arcivescovo: “è la propria fede interiore, sono gli ideali, è l’amore trinitario che impernia il vissuto di ognuno di noi, è una vita onorata impiegata per il Signore e per il prossimo”. È la vita della nostra Zelinda Elmi, così tanto messa alla prova perché altrettanto amata da Dio, con una esistenza che diviene testimonianza per tutta la comunità.
Pulsate, ed aperietur vobis: bussate e vi sarà aperto (dal vangelo secondo san Luca – XL, 9).