È iniziata ieri e continuerà fino al 31 ottobre la seconda edizione di Libriamoci, relizzata con il patrocinio del CEPELL (Centro per il libro e la lettura), del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT) e della Direzione generale per lo studente del MIUR.
Libriamoci: cos’è
Il progetto consiste in sei giornate di lettura ad alta voce in numerose scuole sparse su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di far appassionare le generazioni più giovani al mondo dei libri e della scrittura, mostrando che leggere non dev’essere solo un obbligo scolastico, ma può diventare un interesse personale. Dietro il leggio, personalità del mondo della cultura, dell’editoria, del giornalismo e delle arti. In più di 300 si sono offerti per fare da narratori, e questo sembra indicare che l’esperienza sia positiva non solo per chi ascolta, ma anche per chi legge. A Torino, tra gli altri, saranno sotto i riflettori Alessandro Barbero, Gianluca Favretto, Ernesto Ferrero, Parola Cereda, Fabio Geda, Marco Gobetti e Gianni Oliva. A Milano, la parola a Beppe Severgnini, Francesco Gungui, Paolo Interdonato e Alessandro Mari. A Roma è il turno, tra gli altri, di Carlotta Fruttero, Licia Troisi, Lorenza Mazzetti, Pupi Avati ed Ettore Bassi.
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Oltre alla lettura: Dante e il teatro
Libriamoci, però, non si limita a portare la lettura ad alta voce tra i banchi di scuola. Sono molte le attività collaterali che si uniscono al progetto principale. Tra queste c’è Dante a mezzogiorno, che celebra il 750esimo anniversario della nascita di Dante. Giovedì 29 ottobre, a mezzogiorno, scuole superiori e università ricorderanno il letterato fiorentino leggendo ad alta voce passi delle sue opere o riflettendo sul suo ruolo nella cultura italiana ed europea. Sono molte le università che hanno deciso di dedicare a Dante qualcosa di più del solo mezzogiorno: allo IULM di Milano si terrà un incontro con il dantista Marco Santagata, mentre all’Università di Firenze si susseguiranno interventi di vari studiosi, tra i quali Maria Pace Otteri e Eraldo Affinati.
Anche il mondo del teatro ha un ruolo importante all’interno
della manifestazione. In particolare, il Piccolo Teatro di Milano, in concomitanza con la messa in scena di Odyssey (Robert Wilson), leggerà in greco antico alcuni passi dell’Odissea al Liceo Virgilio di Milano e alcuni brani di Carlo Goldoni.
L’edizione 2015 di Libriamoci segue il debutto avvenuto nel 2014. Le giornate di lettura all’epoca erano state soltanto tre, dal 29 al 31 ottobre, ma avevano visto la partecipazione di Luciana Littizzetto, Ennio Morricone, Paolo Conti, Veronica Pivetti, Neri Marcorè, Gino Paoli e molti altri. Il fatto che quest’anno la durata della manifestazione sia stata raddoppiata la dice lunga sul successo della prima edizione.
Autunno letterario
Libriamoci si inserisce all’interno di un calendario autunnale molto fitto per il mondo della letteratura e dell’editoria. Ieri è stata annunciata la lista dei 55 libri candidati alla prima edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi. Tra questi 55 libri verranno scelte le due cinquine che accederanno alle due finali: la finale per i libri destinati ai lettori dai 6 ai 10 anni e quella per i libri destinati ai lettori dagli 11 ai 15 anni. Sabato 24 ottobre, invece, è stato annunciato il vincitore del Premio Bottari Lattes Grinzane 2015: è il danese Morten Brask, con il suo La vita perfetta di William Sidis, edito dalla casa editrice milanese Iperborea. Ed è proprio a Milano che si è tenuto uno dei grandi eventi dell’ottobre letterario: nominata Città del Libro 2015, il capoluogo lombardo è stato teatro di Bookcity, manifestazione che dal 22 al 25 ottobre ha portato scrittori, editori e intellettuali a confrontarsi sui temi più disparati connessi in qualche modo al libro e alla carta stampata. Un evento che anno dopo anno acquista sempre maggiore importanza.
Insomma, queste ultime giornate di ottobre sono decisamente un buon periodo per gli amanti della lettura. L’impresa più difficile, però, continua ad essere l’affascinare le nuove generazioni, che spesso non si mostrano particolarmente interessate ad approfondire la lettura al di fuori dell’orario scolastico. Un disinteresse che, come dichiarato da Romano Montroni, presidente del CEPELL, potrebbe avere conseguenze preoccupanti: “non aiutare i ragazzi a leggere di più significa di fatto privarli di un futuro. Il punto è che queste lacune non si ripercuotono solo sulla vita del singolo individuo, ma inficiano lo sviluppo dell’intero Paese: domani questi ragazzi, privi delle competenze necessarie per affrontare la vita, non saranno in grado di partecipare allo sviluppo collettivo”. Una situazione complessa, non aiutata da una società che spesso loda l’indifferenza e l’ignoranza e si prende gioco dell’interesse vivo di alcuni giovani, quasi come se la curiosità e il desiderio di leggere e sapere fossero caratteristiche di cui vergognarsi. È ora di un’inversione di rotta, e questo è palese ormai da anni. Libriamoci, che con i suoi fiumi di parole scritte e lette invaderà le scuole italiane nei prossimi giorni, ha la possibilità di segnare un cambiamento positivo.