Libro del giorno, Veglie alla fattoria di Didanka, Gogol, (Einaudi)
per calarsi nelle atmosfere d’Ucraina, tra esseri umani e diavoli. Un fantastico classico!
“Conoscete la notte ucraina? Ah, voi non conoscete la note ucraina! Miratela: in mezzo al cielo occhieggia la luna. La sconfinata volta celeste si slarga, si dilate, a divenire ancora piu’ immense.Arde e respire.La terra tutta e’ avvolta d’argente luce; e l’aere meraviglioso,fresco e pesante insieme, e colmo di languor,muove un oceano di profumi. Notte divina! Notte incantevole!…”
Il mondo delle Veglie a prima vista è scomposto in due sottomondi: quello degli esseri umani e quello degli esseri diabolici. Ma subito ti accorgi che questa suddivisione è astratta e illusoria e che nelle Veglie i due mondi si rimescolano di continuo come le carte di uno stesso mazzo. Non c’è un confine tra demonologia ed antropologia, e nell’Ucraina fantastica e carnevalesca di Gogol i diavoli e le streghe sono abitanti naturali quanto i cosacchi e i proprietari. E’ vero, streghe e diavoli hanno uno spazio che è inaccessibile agli uomini: il cielo, che è solcato dai loro voli e dalle loro tregende e che sembra terribilmente disertato da Dio. Ma tra gli abitanti della terra e quegli esseri anfibi terra-cielo che sono le creature infernali si stabilisce una collaborazione malefica, ma anche benefica a volte, e sul groppone del maligno può capitare che voli anche il fabbro Vakula nella Notte prima di Natale. I demoni sono una sorta di forza di natura e bravo è chi riesce a sottomettersela, questa forza, costringendola a lavorare per i propri umani fini, come appunto riesce a fare Vakula, mentre mal ne incoglie a chi, come a Petr nella Sera della vigilia di San Giovanni Battista, se ne fa dominare, perdendo l’anima. Il mondo in cui i diavoli sono di casa, il mondo delle Veglie, è un mondo insieme gaio e terribile, in equilibrio tra farsa e tragedia.