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Di recente è dunque uscito un sondaggio che ha portato a stilare una classifica dei 100 titoli più amati dagli utenti di Facebook che hanno risposto ai tag rivolti loro dagli amici. Ne è emerso un quadro interessante, forse in larga parte prevedibile (personalmente mi hanno stupito solo alcuni titoli che, forse, sono più in voga all'estero che da noi).
I primi 25 posti della classifica spettano alle saghe di Harry Potter, del Signore degli anelli (con Lo Hobbit), delle Cronache di Narnia e di Hunger Games, intervallati con la Bibbia, Il buio oltre la siepe e grandi classici come 1984, Jane Eyre, Piccole Donne, Via col Vento, Il grande Gatsby e l'immancabile Orgoglio e Pregiudizio, non in quest'ordine e non da soli. Dobbiamo invece attendere le posizioni 26-50 per trovare Gabriel Garcia Marquez e Shakespeare, ma non è mia intenzione proporre un resoconto dettagliato, bensì affrontare una riflessione sul motivo per cui in questo ricco elenco compaiano determinati titoli.
Innanzitutto il pubblico di Facebook è composto prevalentemente da giovani e giovanissimi che sono i primi a scattare quando si tratta di questi giochi: è così facilmente spiegabile l'assoluta preponderanza del maghetto inglese su testi che hanno fatto la storia della letteratura mondiale o la preferenza conquistata da Katniss rispetto a Elizabeth Bennet (che, comunque, risulta sempre una delle protagoniste più amate, questo per tranquillizzare gli ammiratori della Austen). C'è, però, un dato ulteriore: non credo sia un caso che i titoli che compaiono in cima alla top100 siano in gran quantità testi che hanno avuto un forte lancio grazie a recenti trasposizioni cinematografiche. La dice lunga, in questo senso, il fatto che il 5.63% dei post campionati citino Le cronache di Narnia e il 4.05 il solo capitolo Il leone, la strega e l'armadio, che non è il primo della saga, ma il primo arrivato sul grande schermo. Intendiamoci, non che Il grande Gatsby non meriti la posizione che ha conquistato, ma sono quasi certa che, se lo stesso sondaggio venisse ripetuto fra quattro-cinque anni molti dei titoli che risultano fra i primi 25 slitterebbero alle posizioni oggi occupate da Il codice da Vinci, Memorie di una geisha, I pilastri della terra (posizioni 51-75), la trilogia Millennium e persino Il ritratto di Dorian Gray (posizioni 76-100). Fanno resistenza a questo sospetto I miserabili e Anna Karenina, ma in questi casi si tratta di opere che, un po'per la mole, un po'per il genere, un po'per il fatto che sono classiconi spesso ritenuti appannaggio di intellettuali o mega topi da biblioteca (sono fra i fantomatici libri che tutti dicono di aver letto o di voler leggere, ma pochi hanno il coraggio di prendere in mano, avete presente?), non stupisce che non si guadagnino le prime posizioni.
Insomma, c'è da chiedersi se effettivamente i lettori abbiano ponderato prima di digitare la fatidica lista o se, invece, incoraggiati dal carattere fulmineo del mondo social, non si siano lasciati catturare da recenti entusiasmi, dimenticando letture passate o, peggio, scegliendo titoli letti solo dopo la visione del film, trascinati dall'entusiasmo del figlio cinematografico.
Il tutto senza ombra di polemica: lungi dal criticare il sondaggio (come, vi sembra strano che non abbia qualche stoccata acida?), credo che non si possa parlare di una fotografia dei libri della vita o delle letture più significative della nostra esistenza, ma, magari, della registrazione di una situazione momentanea che potrebbe da un momento all'altro cambiare. Io stessa ho elencato fra i miei 10 titoli cinque libri letti nell'ultimo anno e ammetto che l'entusiasmo recente potrebbe aver scalzato altri titoli, anche se mi sono affidata ad una oggettiva analisi delle stelline attribuite su aNobii e Goodreads ancor prima di leggere quelli che sarebbero diventati gli eletti. Certamente di qui a cinque anni la mia selezione potrebbe mutare: sarei per certa la permanenza solo di Ascolta il mio cuore, perché la prima lettura risale a qualcosa come quindici anni fa e di Uno, nessuno e centomila, perché mi sono rispecchiata con troppo trasporto nelle riflessioni di Vitangelo Moscarda. Per il resto, sono certa si tratti di un quadro in perenne mutamento, per me come per gli altri anelli della catena di Sant'Antonio. Sarebbe bello ritrovarsi con lo stesso sondaggio fra qualche anno e vedere quali libri sono passati assieme ai mesi di vita e quali, invece, si sono radicati nei nostri cuori.
Cosa ne pensate? Ma, soprattutto: avete ritrovato nel sondaggio qualcuna delle vostre scelte? Io solo due: Il conte di Montecristo (2,31%) e L'amore ai tempi del colera (1,45%).
C.M.
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