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“Libro di pietre vive”. William e Susana Walton

Creato il 13 giugno 2012 da Patriziabi (aspassotrailibri) @openars_libri

I giardini La Mortella -

“Libro di pietre vive”. William e Susana Walton
Siamo in provincia di Napoli. Siamo a ridosso della magnifica costiera amalfitana. Siamo sulla splendida isola di Ischia: un mondo a parte, una realtà a sè, panorami da mozzare il fiato, colori caldi, come l’acqua delle terme che invade questo splendido territorio, sgorgando dal mare in fontane surreali.
Ischia è Ischia, non ha paragoni.
Isola di origine vulcanica, questo è l’aggettivo più consono per descrivere anche i suoi abitanti. Come tutta la Campania, ti travolge con la sua gente calorosa e allegra, sorridente e, talvolta, diffidente della tua diffidenza. Quando, però, ti lasci trasportare dall’aliscafo che ti porta sull’isola e ti conduce tra le braccia di un mondo fatto di pescatori e di moda, di genuinità e di turismo, di moto Ape-calessino trasformate per l’occasione in taxi privati, ti accorgi che non c’è più spazio per la diffidenza. La “Dolce vita” di Federico Fellini si assapora anche qui: tra le piazzette e i negozi di moda mare, tra i ristoranti e le barche degli emiri attraccate sulla banchina. Nel nostro caso è ottobre a fare la differenza: in questo periodo dell’anno Ischia è ritornata in possesso dei suoi abitanti ed della gente sbarcata qui per scoprire la sua parte più intima, le sue tradizioni, i suoi profumi, la sua cultura, per gustare i racconti della gente semplice e scanzonata.
Siamo all’imbarcadero, in attesa del pulmino che ci condurrà in uno dei tanti posti magici dell’isola.
Ischia si dipana tra salite e discese, su un territorio di strade strette e terrazze sul mare, che si snodano tra case rustiche, alberghi e lungomare.
Saliamo dal porto verso Forio, lato ovest dell’Isola, località confinante con Sant’Angelo, pittoresco borgo di pescatori e terme. Dopo aver lasciato alle nostre spalle Lacco Ameno ed il suo fungo, giungiamo ai Giardini La Mortella.
Una superficie di circa 2 ettari, i Giardini La Mortella nascono come tenuta privata di proprietà del musicista e compositore Sir William Walton (1902-1983) e di sua moglie Susana (1926-2010), che giungono in Italia, abitando l’Isola, subito dopo la seconda guerra mondiale. A ‘La Mortella’ (il giardino dei mirti), nella loro casa situata sul pendio della collina di origine vulcanica, intrattengono per anni rapporti personali e culturali con personaggi illustri, tra cui Laurence Olivier, Vivien Leigh, Terence Rattigan e Maria Callas. Da territorio arido, quale è una cava di pietra, la proprietà viene trasformata in uno splendido giardino tropicale che ha varcato i confini dell’Italia per essere conosciuto in tutta Europa. Nel 1990 è stato creato un Archivio, ove sono state raccolte con passione fotografie, lettere e scritti di Sir Walton, e nel 1991 il Giardino è stato aperto al pubblico. In questa tenuta, che comprende anche una Sala recite, ove si svolgono concerti di musica da camera, ogni anno giungono compositori dall’università di Harvard e tirocinanti nel campo del giardinaggio, che plasmano la loro esperienza lavorativa in questo luogo incantevole.
La Fondazione istituita nel nome di Sir Walton ha raggiunto collaborazioni con le più importanti scuole di musica: Royal Welsh College of Music and Drama, Scuola di Musica di Fiesole, Curtis School of Music di Philadelphia (USA), e nel Teatro greco si esibiscono anche orchestre di giovani musicisti. Giardino a più livelli, con clima sub-tropicale a valle, umido e ombroso, diventa soleggiato sulla collina che si staglia sul mare di Ischia.
Nel 2004 ‘La Mortella’ ha ricevuto il Premio come ‘il più bel parco d’Italia’ dalla ditta americana Briggs & Stratton.
In tutto questo, il ruolo dominante non c’è l’ha solo l’ambiente ma, soprattutto, Lady Walton, figura riconosciuta a livello internazionale nell’ambiente del giardinaggio e della musica. Ha dedicato la sua vita al consorte: ha creato per lui un paradiso sulla terra brulla, in cui egli potesse ‘coltivare’ ed esprimere il suo estro creativo. Si è presa cura personalmente dei Giardini e a lei si devono la perfetta manutenzione e lo sviluppo del progetto. Le sue ceneri oggi riposano nei pressi del Ninfeo, come da sua espressa volontà.
E’ il 1956 e lady Walton chiama alle proprie dipendenze l’architetto paesaggista Russell Page, affinchè disegni il progetto dei Giardini. Perchè il nome Giardini? Perchè ‘La Mortella’ è suddivisa in due giardini, in cui trovano il loro habitat innumerevoli piante e alberi. C’è il Giardino a valle, con la Fontana Bassa e la Fontana a 8 lati, il Ginkgo biloba, le Felci, la Fontana Principale e Fontana Alta, la Puya Berteroniana, il Geranium Maderense, gli Alberi, il Liriodendron ed Epifite, la Victoria House, la Spathodea Campanulata. C’è il Giardino sulla collina, che domina la baia di Forio, con la Roccia di Sir William, il Tempio del Sole, il Nymphaeum, la Cascata del coccodrillo, le Piante acquatiche, il Teatro greco, la Sala Thai, la Glorieta.

“Libro di pietre vive”. William e Susana Walton

copyright PatriziaBi - Victoria House

Qui il .pdf con le immagini che due anni fa corredavano il post.

Consiglio letterario:
Susana Walton ha scritto una biografia su Sir William Walton ed un libro su La Mortella.

Sito ufficiale Giardini La Mortella


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