Magazine Diario personale

...libro usato accettasi ...

Da Patalice
...libro usato accettasi ...Ho preso ad innamorarmi dei libri usati.
Non sapevo si potesse cadere in questo perverso gioco di innamoramenti evolutivi, eppure è successo, quindi lo subisco attonita e felice, come accade sempre quando ami davvero.Ne ho acquistato qualcuno per lavoro, di quelli sul social media marketing di Hoepli, che sono semplici e complessi al contempo, pensavo di non poter godere della narrativa usata, invece oggi sono proprio quelli usati ad ad attrarmi maggiormente.
Mi affascina il loro essere usati, il fatto che prima di me avessero già una storia, la loro complicità affine già educata nei confronti del lettore, quella ventata di vissuto che emanano. Chissà chi decise di acquistarli, e poi li abbandono a loro stessi, convintosi che facessero solo ingombro, nelle librerie o sulle scrivanie... Me lo chiedo ogni volta che ne prendo in mano uno, sono tenuti benissimo, non sottolineati, senza pieghe o orecchie, banalmente perfetti e vissuti quel tantino.Li guardo con occhi indulgenti, promettendo loro che non li abbandonerò, che io i libri non li so gettare ne rivendere, e mi pare capiscano di essere i benvenuti. Ultimamente popolo il piano superiore del Libraccio, a Brescia, molto spesso.
...libro usato accettasi ...Sto lì un po', mi trastullo tra la narrativa, gli storici, le biografie, i trattati, ed anche se non sono le ultime uscite, anche se non sono in vetta a nessuna classifica, non mi pare abbiano una data di scadenza, così li porto a casa, coccolandoli come se fossero nuovi, scattando loro foto da instagrammare, e sentendomi soddisfatta della piega che sta prendendo la libreria del mio studio: un marasma di attrattiva moderna e antica alla quale affidare il mio diletto.
Sono stata, peraltro, agevolatissima in questa mia passione, visto e considerato che c'è "Librixia" la fiera dedicata alla passione per i libri, e la lettura, con interventi, incontri con gli autori e tani tantissimi libri in ogni dove!
Oggi ho riflettuto sul fatto che, secondo la scienza, il mondo è stato creato dal caos.
Mi piace questa cosa, mi piace che dal disordine, dal marasma, dal casino, dall'esplosione, può nascere un qualcosa di estremamente bello come il mondo; mi piace perché sono convinta che sia declinabile, questa teoria, a mille esempi della vita quotidiana.
Siamo ammassi disordinati di tutto e niente, che per trovarsi devono emergere con veemenza ed intenzione, dalla loro inerzia caotica e senza senso.
La mia libreria,: i volumi distorti e dissonanti, le cornici che pensolano e le piante grasse in gabbia, le mensole che mancano, la Divina Commedia che fa spessore, la scrivania anonima e strabordante, i collage di inutilità che mi animano; tutto fa parte di questo immenso progetto di vita nuova, che mi sta convincendo e coinvolgendo, un'azione zen proiettata nel più totale buio di una che traballa su tacchi a spillo, ma non ne vuole sapere di toglierseli.

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