Ho aperto a caso il libro di Berthoud ed Elderkin* e sono capitata alla voce “Mal d’auto”. Voi ne soffrite? Io un po’… Se non guido, preferisco comunque sedere davanti e ho sempre con me qualche rimedio omeopatico per placare eventuali crampi allo stomaco o fastidiose sensazioni di nausea. Certo, un buon libro farebbe sicuramente molto meglio. Vediamo cosa consigliano le due scrittrici britanniche.
Da piccola i lunghi viaggi in auto mi annoiavano, continuavo a chiedere: «quanto manca? siamo quasi arrivati?» sentendomi rispondere sempre «si, quasi», che vuol dire tutto e vuol dire niente. Il brutto è che in auto non puoi leggere, perché poi ti viene mal di testa o – peggio – la nausea (vedi più giù). Non era ancora l’epoca dei lettori MP3 o del telefonino, che potevano essere una buona distrazione, al massimo c’era il walkman ma me lo dovevo litigare con mia sorella, che era più grande quindi vinceva sempre, così me ne restavo lì seduta a guardare il paesaggio che mutava fuori dal finestrino.
Ella e Susan hanno avuto il mio stesso pensiero: nella loro guida Curarsi con i libri consigliano a chi soffre il mal d’auto di scendere e prendere il treno, molto più comodo, grazie al quale è anche possibile immergersi in un libro per ore senza provare sensi di colpa. Ho viaggiato spesso sui treni, per andare a scuola e all’università, e ho trascorso quelle ore leggendo (o studiando) e sbirciando cosa leggevano gli altri passeggeri. Concordo con loro nel ritenerlo un mezzo di trasporto molto più adatto alla lettura e un’ottima cura per chi proprio non sopporta i tragitti sulle quattro ruote.
Come riportato nel libro edito da Sellerio, anche gli scrittori vedono nei treni una fonte di ispirazione per le avventure dei loro personaggi. A tal proposito le due scrittrici hanno redatto una lista (una delle tante, che sono presenti nel volume) dei 10 migliori romanzi da leggere su un treno:
- Assassinio sull’Orient Express – Agatha Christie
- La grande rapina al treno – Michael Crichton
- Il treno d’Istanbul – Graham Greene
- Sconosciuti in treno – Patricia Highsmith
- Treni strettamente sorvegliati – Bohumil Hrabal
- Un uomo di passaggio – Ben Lerner
- I figli della ferrovia – Edith Nesbit
- Pastorale americana – Philip Roth
- L’uomo che guardava passare i treni – Georges Simenon
- Chi ha ucciso Palomino Molero – Mario Vargas Llosa
Come ogni buon volume enciclopedico, anche qui troviamo dei rimandi. Ella e Susan suggeriscono, infatti, di dare un’occhiata alla voce “Nausea”, un sintomo spesso legato al mal d’auto. Il romanzo consigliato, in questo caso, è Ritorno a Brideshead di Evelyn Waugh. Proprio grazie (grazie? si va beh, in questo caso lasciatemelo dire) al vomito Sebastian, il figlio più giovane dei proprietari del castello di Brideshead, fa amicizia con Charles Ryder, il protagonista. Non voglio svelarvi di più, quando sarete colpiti dalla nausea saprete cosa fare per stare meglio. Secondo le due scrittrici anche lo stile narrativo di Waugh aiuta: l’uso di allitterazioni, sovrapposizioni, ripetizioni, la regolarità della punteggiatura e il ritmo che non cambia, danno sicurezza al lettore (e contribuiscono a riassestare anche lo stomaco sotto sopra).