Riprendo il tema del precedente post per approfondire l'argomento dei licenziamenti collettivi e dei criteri di scelta; la decisione sui profili e sui dipendenti da inserire nelle liste, impone una preparazione accurata, prima che si arrivi al confronto con i sindacati. È comprensibile che, nei processi di riduzione del personale, le aziende cerchino di estromettere dipendenti negligenti e disonesti, ma se le scelte non sono intelligentemente preparate, rischiano di provocare scioperi e/o impugnazioni dei licenziamenti effettuati.
Una volta identificate le popolazioni di dipendenti su cui effettuare le riduzioni, si pone il problema di determinare i criteri di scelta da utilizzare nei casi in cui si debba individuare il lavoratore da porre in mobilità tra dipendenti con mansioni uguali o equivalenti. Il pacchetto di criteri, che permette di identificare il personale da mettere in mobilità, é quello composto dai tre parametri di legge: carichi di famiglia, anzianità aziendale e un parametro tecnico organizzativo.
Si può aggiungere, ai tre classici criteri di scelta definiti per legge, una clausola tale per cui vengono posti in mobilità tutti coloro, che maturano il diritto alla pensione, durante il processo di mobilità.
Il sistema deve essere costruito in modo tale da ottenere un sostanziale accordo con i sindacati e, contemporaneamente, permettere all’azienda di effettuare una riduzione del personale, in linea con le proprie esigenze. Questo è possibile se si studia un metodo di pesatura dei diversi parametri che:
- tenga conto dei dati statistici aziendali sulla distribuzione dei carichi di famiglia;
- consideri i criteri di legge in vigore, che definiscono le condizioni per il raggiungimento del diritto alla pensione;
- assegni un maggior peso al parametro tecnico organizzativo, rispetto agli altri tre;
- faccia corrispondere ai più alti punteggi la maggior giustificazione per la messa in mobilità.
L’adozione di queste precauzioni può diminuire il rischio che i licenziamenti collettivi e i criteri di scelta diventino oggetto di conflitti con i sindacati e/o di vertenze con dipendenti che dovessero impugnare il licenziamento.