Nel 2006, dopo aver chiuso una telefonata con il titolare, la donna gli diede del "rompiballe"; qualcuno che aveva assistito alla scena riferì l'episodio al responsabile, che la licenziò in tronco.
E.B.è stata condannata in primo grado dal Giudice di Pace; la pena è stata confermata in secondo grado dal Tribunale di Udine, che non accolto la tesi difensiva della donna - secondo cui quelle parole "offensive" furono pronunciate in un momento di sfogo -.
Roma, 19 maggio 2011 Avv. Daniela Conte
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