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Licenziati dal liquidatore i giornalisti di “Cronaca” otto mesi dopo la chiusura

Creato il 16 settembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Raccomandata a sorpresa per i giornalisti di Cronaca, arrivata proprio nelle ore in cui il premier Mario Monti ribadiva che l’articolo 18 ha recato danni enormi al Paese, pur nel nobile intento di proteggere la “parte ritenuta essere più debole, ossia il lavoratore dipendente”.
I dubbi sul licenziamento coatto amministrativo effettuato dal liquidatore della cooperativa non sono pochi. Sono arrivate, non si sa ancora se a tutti, le raccomandate colme di quattro buste paga relative ai mesi successivi alla sospensione delle pubblicazioni. L’ultimo numero del quotidiano è del 21 gennaio. Poi è seguito l’accordo sindacale per la cassa integrazione dei dipendenti. Ora licenziamento, che secondo le prime reazioni di alcuni giornalisti lascia qualche dubbio. Che senso ha licenziare i giornalisti di un giornale chiuso? Monti e Fornero ripetono sempre, riprendendo un vecchio ritornello, che bisogna licenziare per creare posti di lavoro (?!?). Stavolta i “motivi economici” per la giusta causa quali sono, se il giornale è chiuso da gennaio? Quale significato ha un gesto che trasuda tecnicismo? Forse si chiarirà tutto, grazie all’azione sindacale. C’è carenza di informazioni, licenziano ma non spiegano. Si arriverà ad impugnare l’atto? Tra le prime reazioni c’è anche questa idea. Cronaca dunque come spettro, incubo che turba i sonni. Sarà stata seppellita male. Il giornale si vendica, ma i giornalisti, “parte ritenuta essere più debole del datore di lavoro” non hanno colpe.
Intanto si dice che Massimo Boselli Botturi abbia aperto una nuova società nel Casalasco.

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