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Licheni: Metodo Scientifico

Creato il 18 settembre 2014 da Deboramorano @DeboraMorano

Nel 2001, l’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (ANPA), l’attuale ISPRA, ha pubblicato il protocollo “IBL Indice di Biodiversità Lichenica” per permettere agli studiosi di misurare in modo uniforme l’indice di biodiversità lichenica (IBL) e confrontare i dati ottenuti nelle diverse stazioni di monitoraggio.

Il protocollo stabilisce le metodologie per un corretto campionamento. Illustra sia quali alberi campionare, sia come installare un reticolo in una serie di tronchi.

Il grado di alterazione ambientale viene letto come la deviazione del valore rilevato, rispetto a quello osservato in condizioni ritenute naturali.

Licheni-bioindicatori-b

Campionamento Licheni (fonte: http://www.architetturaecosostenibile.it)

Come per molti organismi sentinella, utilizzati nel biomonitoraggio, i licheni epifiti reagiscono a situazioni di inquinamento su tre livelli:

a) Fisiologico. I licheni subiscono uno stress che intacca soprattutto i processi di fotosintesi, respirazione e il passaggio dei nutrienti sotto forma di carboidrati tra l’alga e il fungo. Principale responsabile dello stress è l’anidride solforosa.

b) Morfologico. In prossimità di sorgenti inquinanti abbiamo un progressivo peggioramento delle condizioni di vitalità del lichene e modificazioni dei talli. Alcuni esempi osservati sono l’alterazione del colore e della forma, scolorimento, comparsa di macchie marroni e di zone necrotiche nonché distacco di parti del tallo dal supporto.

c) Ecologico. Nelle zone fortemente antropizzate si registra spesso una modificazione della biodiversità delle comunità licheniche, legata alla diminuzione del numero di individui appartenenti a ciascuna specie e alla riduzione del numero totale di specie.


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