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“Lie To Me” ci mente

Da Psychomer
by Matteo Radavelli on ottobre 10, 2011

Un interessante studio ha dimostrato che le persone, dopo aver visto una puntata della serie TV pseudo-psicologicaLie To Me“, sono meno abili a distinguere la realtà dalla menzona.

La serie TV in questione è vagamente basata sul lavoro di Paul Ekman, pioniere nello studio delle emozioni e creatore del Facial Action Coding (FACS), sistema in grado di codificare anche il più piccolo cambiamento nell’espressione del viso.

Anche se nella cultura popolare il FACS è spesso associato alla rilevazione di bugie attraverso la modificazione delle micro-espressioni, non esiste in realtà alcuna ricerca in grado di dimostrare la bontà della tecnica.

Lie To Me, al contrario, si basa fortemente su questo modello, suggerendo che esistono diverse evidenze scientifiche a sostegno dell’esistenza di un metodo di rilevazione delle menzogne basato sull’osservazione del comportamento.

Gli autori della ricerca non usano mezzi termini nel spiegarlo:” Lie To Me si basa sulla premessa che sia possibile smascherare l’inganno tramite l’osservazione in tempo reale di comportamenti specifici. La ricerca scientifica dimostra l’esatto contrario.”

E ancora:” La serie suggerisce inoltre, che alcune persone sono per natura più dotate di altre in questa pratica. Questo è altrettanto in contrasto con i risultati delle ricerche scientifiche. L’idea sottostante la serie (plausibile agli occhi del telespettatore) è quindi fuorviante“.

Veniamo allo studio: Timothy Levine ha voluto quindi indagare se la visione di quest’idea fuorviante altera effettivamente la capacità, dello spettatore, di smascherare le menzogne.

I soggetti sono stati divisi in tre gruppi: al primo è stato fatto vedere un episodio di Lie To Me; al secondo un episodio di” Numb3rs“(serie TV in cui un genio matematico risolve i crimini attraverso calcoli matematici); mentre il terzo gruppo non ha visto nulla.

Successivamente ad ogni partecipante sono state fatte vedere 12 interviste (nella metà delle quali l’intervistato mentiva), chiedendo di valutarne la sincerità.

Piccola premessa: normalmente quando ci sono compiti di questo tipo, in cui onestà ed inganno sono presenti in egual misura, c’è la tendenza spontanea a sovrastimare l’onestà. Probabilmente dovuta alla nostra vita sociale, in cui avendo a che fare con le persone, siamo predisposti ad assumere la genuinità di queste.

Torniamo allo studio: i risultati hanno mostrato che gli “spettatori” di Lie To Me non hanno confermato questa tendenza, accettando pregiudizi e mostrandosi più scettici. Non solo, l’applicazione dello scetticismo ha fatto si che i loro giudizi (verità/menzogna) fossero meno accurati di quelli dei soggetti del secondo e del terzo gruppo.

Concludendo, non solo la serie TV travisa la psicologia sottostante la rilevazione delle menzogne, ma ha anche un effetto sulla psicologia applicata dagli stessi spettatori.

- Fonte: Mind Hacks


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