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"Lie to me" : comunicazione nonverbale e linguaggio del corpo

Da Dottmurray

E’ ormai sbarcata anche sulla televisione nostrana la serie tv "Lie to Me" che ha portato di nuovo in auge la vecchia questione sul metodo infallibile per il rilevamento di chi dice la verità o di chi mente. E di conseguenza aspettative più o meno fantasiose sulla possibilità di leggere con certezza i pensieri o i
comportamenti degli altri attraverso l’analisi della gestualità e del linguaggio non verbale, come se fosse un codice da decodificare.
Potere dei media!
Non mi sorprende quindi che in molti mi chiedano se sia vero e possibile e se sono strumenti che anche io utilizzo.
Addirittura giovani studenti di psicologia sognano di diventare “criminal profiler” ( in Italia non esiste la figura del criminologo come mestiere e all’Estero i profiler vengono chiamati solo in casi rari come consulenti) o specialisti nello scoprire i bugiardi, come il protagonista della serie televisiva.
Ma, ahimè, la televisione non è la realtà e la realtà è molto diversa dalle fictions a cui siamo abituati.
Non credo sia possibile rilevare le bugie in modo così semplice e a quanto sembra non è solo parer mio, ma lo dice lo stesso consulente della serie “Lie to me”, il dott.Ekman.
Ekman già dagli anni ‘80 era ricercatore in questo campo: sia lui che i suoi colleghi hanno dimostrato numerose volte che la possibilità di indovinare se qualcuno menta o meno è pari al 50%.
Diciamo quindi che c’è la stessa probabilità di lanciare una moneta e che esca testa o croce!
Altro aspetto importante da rivalutare è il contatto visivo: non è detto che chi guardi verso il basso stia mentendo. Ci sono miriadi di motivi per cui non si guarda l’interlocutore: paura, timidezza, ossequio, imbarazzo, vergogna, ecc. Così come esistono molti bugiardi patologici che mantengono con serenità il contatto visivo.
Anche la smorfia di disprezzo non ha alcuna prova di essere un segnale inequivocabile di menzogna, sebbene in “Lie to me” vengano portati esempi di questo tipo. Si possono portare molti esempi di persone che hanno una cattiva considerazione delle autorità e delle forze dell’ordine, le quali, nel momento in cui sono interrogate, provano rabbia e disprezzo per l’autorità e per ciò che nella loro cultura, o storia, rappresenta.
Questo però non fa di tutti coloro che reagiscono alle domande, o alle inchieste, con disprezzo, dei bugiardi.
Per quanto riguarda i segni facciali e le micro-espressioni, non sono indicatori affidabili di menzogna.
Sono invece indicatori precisi di sentimenti e di emozioni o di disagio psicologico, ma non necessariamente di bugie.
Spesso le espressioni corporee e mimiche sono indicative di qualche difficoltà o disagio emotivo profondo. Ma la vera domanda da farsi è :qual è la causa?
In realtà, mettendo da parte le serie televisive, scoprire le bugie non è lo scopo primario dello studio del comportamento non verbale, ma gli psicologi e gli psicoterapeuti che utilizzano il linguaggio corporeo per aiutare o comprendere meglio le persone, sono in molti.
Gli psicoterapeuti espressivi usano la LMA (Laban movement analysis) proprio per valutare la postura, il movimento e tutti gli aspetti ad esso collegati ( lo spazio, il tempo, l’energia, il peso) in una persona.
Alcuni movimenti e reazioni somatiche danno un contributo fondamentale per la comprensione di ciò che gli individui stanno provando e danno utili strumenti non solo al terapeuta, ma anche all’individuo stesso che può rendersi consapevole di parti di sé meno conosciute.
Ma non solo nell'ambito clinico possono essere utili certe risorse: incredibilmente alcuni colleghi psicologi vengono oggi contattati  dalle aziende, che più che conoscere chi dice bugie, vogliono imparare a comprendere meglio la clientela o la concorrenza, anche durante una riunione. Riuscire ad utilizzare al meglio la propria espressività corporea per condurre una contrattazione o per essere relatori nella formazione aziendale.
Ecco qualche lettura utile:
Ekman Paul - Te lo leggo in faccia. Riconoscere le emozioni anche quando sono nascoste


Bloom Katja - Il sé nel corpo. Movimento e psicoanalisi


Navarro Joe - Non mi freghi!

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