Per sottolineare al meglio l’ applaudita nuova produzione di Jakob Lenz, la Staatsoper Stuttgart ha organizzato una interessante serie di manifestazioni collaterali. Tra di esse, la più interessante era costituita da un Liedkonzert tenuto nella Schauspielhaus dal baritono viennese Georg Nigl, interprete del protagonista nell’ opera di Wolfgang Rihm e che ha impaginato personalmente un programma formato da brani di Rihm e Schubert, intervallati da una Lesung di pagine tratte da scritti dello psicanalista berlinese Arno Gruen. Il tema principale dell’ opera di Rihm è costituito dalla schizofrenia progressiva del protagonista e gli scritti dello scienziato tedesco-americano trattano appunto dell’ analisi di questo stato mentale, particolarmente in Der Wahnsinn und die Normalität, il più famoso libro di Gruen, nel quale l’ autore analizza la schizofrenia come la versione moderna della nevrosi tipica degli eroi romantici affetti da TBC e analizza questa condizione mentale come un rifiuto di accettare le storture e gli aspetti negativi della vita contemporanea. La scelta dei testi che incorniciavano il programma musicale comprendeva diversi aspetti del tema, a partire dalla condizione infantile fino all’ età adulta. Accanto a due cicli liederistici di Rihm, il concerto comprendeva alcune tra le ultime pagine vocali di Franz Schubert su testi di Johann Gabriel Siedl. La giovane attrice viennese Katharina Knap, uno degli elementi di punta dell’ ensemble dello Staatstheater Stuttgart, ha reso i testi della Lesung con una splendida intensità espressiva e una multiforme capacità di accento, in perfetta sintonia con la parte musicale.
Per quanto riguarda il programma specificamente liederistico, i due cicli di Wolfgang Rihm erano i Neue Alexanderlieder, del 1979 e il Wölfli-Liederbuch, scritto negli anni immediatamente successivi. Il primo comprende cinque brani su poesie di Ernst Herbeck (1920-1991) scritte su richiesta dello psichiatra Leo Navratil come terapia per gli accessi di schizofrenia da cui Herbeck fu afflitto fino alla sua morte. Il secondo ciclo è basato su una scelta di testi tratti dal diario di Adolf Wölfli (1864-1930) pittore e scrittore svizzero, esponente di spicco dell’ Art Brut, internato in manicomio dopo una serie di scelleratezze sessuali seguite ad un’ infanzia tragica. La sua attività artistica ebbe inizio dopo l’ internamento nella clinica psichiatrica di Waldau e fu divulgata prima da Sigmund Freud e dal vate del surrealismo André Breton, che lo prese come esempio per continuare gli studi che conduceva sul rapporto tra malattia mentale ed espressione creativa, e poi da Jean Dubuffet che dopo la morte dell’ artista si adoperò per far conoscere ed esporre le sue opere. La musica di Rihm sottolinea magnificamente il contenuto umorale e nevrotico dei test tramite una scrittua pianistica basata su un’ ampia gamma dinamica, ritmi caratterizzati da sincopi con accenti spostati e un’ estrema instabilità armonica. La scrittura vocale spazia dalle frasi legate e sfumate a fior di labbro fino ad accenti di Sprechgesang estremamente marcato. Musica estremamente interessante e coinvolgente, tra la più ispirata che Rihm abbia mai composto e che si combinava benissimo con l’ atmosfera notturna e crepuscolare dei brani di Schubert, anch’ essi dedicati al tema della solitudine e che si concludevano con lo stupendo Lied “Die Taubenpost”, l’ ultimo scritto dal compositore austriaco.
Come collaboratore pianistico per questo Liedkonzert, Georg Nigl ha voluto Alexander Lonquich, uno degli artisti più intelligenti e sensibili della nostra epoca, col quale il baritono austriaco collabora da diverso tempo. Ho seguito la carriera di Lonquich quasi dai suoi inizi e l’ ho sempre considerato un interprete originale e un musicista di grande versatilità. Le sue interpretazioni di Beethoven, Schubert e Schumann sono tra le più interessanti che io abbia ascoltato, per la finezza del fraseggio e l’ originalità di concezione. Un musicista intelligente e con una vasta gamma di interessi, che lo portano a spaziare con successo dalle serate solistiche a quelle di musica da camera e come direttore d’ orchestra. La perfetta sintonia interpretativa con Georg Nigl ha permesso ai due artisti di ottenere esecuzioni di grande intensità e raffinatezza espressiva, sia nei brani di Rihm che in quelli schubertiani. Georg Nigl è un cantantedi grande intelligenza, in grado di utilizzare la voce per ottenere una gamma coloristica ampia e variegata, dalle mezzevoci e frasi sommesse con cui ha reso “Am Fenster” e “Sensucht” fino alle esplosioni di violenza quasi selvaggia in certe pagine del Wölfli-Liederbuch. Si tratta probabilmente di uno dei pochi liederisti odierni che valga la pena di ascoltare e che in questa occasione, splendidamente sostenuto dal pianismo raffinato ed elegante di Alexander Lonquich, eccellente per trasparenza e finezza di tocco, ha offerto una notevole prova di classe interpretativa. La struggente, intensissima lettura di “Die Taubenpost”, nella quale entrambi i due artisti hanno dato davvero il meglio di sè, ha concluso in maniera ottima una serata estremamente interessante per la qualità delle musiche e il livello complessivo dell’ interpretazione, accolta da un grande successo di pubblico. Era presente Wolfgang Rihm, anche lui festeggiatissimo dagli spettatori.