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Liegi-bastogne-liegi 2013, daniel martin sbaraglia la concorrenza

Creato il 21 aprile 2013 da Postpopuli @PostPopuli

 

  di Nicola Pucci

La chiamano la Doyenne, la decana, ma in quanto a fascino, bellezza ed appeal la Liegi-Bastogne-Liegi non pare proprio accusare il peso degli anni. Andate a chiedere all’irlandese che non ti aspetti, Daniel Martin, che l’ha sognata, l’ha inseguita, l’ha sedotta, infine l’ha fatta sua al termine di una prova appassionante e incerta come è nella tradizione di una classica monumentale.

Daniel Martin trionfa alla Liegi-bastogne-Liegi 2013 - da eurosport.fr     Daniel Martin trionfa alla Liegi-Bastogne-Liegi 2013 - da repubblica.it

Daniel Martin trionfa alla Liegi-Bastogne-Liegi 2013 – da repubblica.it

E’ l’ultimo grande appuntamento di primavera, la Liegi-Bastogne-Liegi. Tra qualche giorno i maestri del pedale dirotteranno l’impegno sulle strade del Giro d’Italia e sarà tempo di corse a tappe, ma nel frattempo tra le colline delle Ardenne va in scena la sfida tra gli specialisti delle cotes. Gilbert era il logico favorito, ancor più in assenza del Sagan con le forze ridotte al lumicino; la coppia Katusha formata da Rodriguez e Dani Moreno, che si è offerto in antipasto la Freccia Vallone, capeggiava la lista degli sfidanti; Valverde portava in dote la doppietta qui realizzata nel 2006 e nel 2008; Alberto Contador puntava a segnalarsi anche come uomo da corse di un giorno; Kreuziger si faceva forte dell’entusiasmo prodotto dal bel successo all’Amstel Gold Race. Agli azzurri avrebbe fatto comodo l’Argentin principe delle Ardenne anni Ottanta, o magari anche un Bartoli o un Bettini che da queste parti trovarono fertile terreno di caccia; si faceva infine affidamento sullo “squalo dello Stretto“, Vincenzino Nibali, beffato 12 mesi orsono dal Maxim Iglinskij mai più vincitore da quel dì, fresco di straripante successo al Giro del Trentino.

Pronti, via e al chilometro 4 sei garibaldini se ne vanno all’arrembaggio, tra loro Pirmin Lang che non sarà un campione ma non manca certo di coraggio se è vero che già alla Freccia aveva giocato l’azzardo da lontano. Il tentativo raggiunge i 14 minuti di avanzo ma il gruppo ricuce e proprio sull’asperità più difficile, la Redoute ai meno 38, le carte si rimescolano. Davanti si vede Michele Scarponi tallonato da Contador e con Cunego che staziona tra i primi, la corsa entra finalmente nel vivo e l’ultima ora di pedalate è avvincente. Un gruppetto di contrattaccanti si sgancia, con Uran e il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, il canadese Hesjedal, del Team Garmin. E’ proprio il ragazzone di Victoria a far selezione e provare l’azione solitaria ai meno 16, la Liegi è prova durissima e nel finale molti dei favoriti si trovano con le pile scariche. Gilbert tra loro che sull’ultima cote, Saint-Nicolas, si spenge; Nibali che lavora per Gasparotto; Dani Moreno che ha un problema meccanico. Si avvantaggiano in sei, tra loro Valverde, un ottimo Scarponi, “Purito” Rodriguez e Daniel Martin, altro uomo Garmin dato in eccellente forma. L’irlandese sfrutta il lavoro di Hesjedal, all’ultimo chilometro risponde all’accelerata di Rodriguez, scavalca lo spagnolo e trionfa sotto lo striscione d’arrivo. L’avreste detto mai?

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